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Rifiuti, fuori dall`emergenza con gli stessi problemi di 16 anni fa

CATANZARO I primi movimenti burocratici risalgono a qualche mese fa. La Regione ha avviato le procedure per costituire una struttura che si occupi del ciclo dei rifiuti. Dopo sedici anni di commiss…

Pubblicato il: 15/03/2013 – 12:07
Rifiuti, fuori dall`emergenza con gli stessi problemi di 16 anni fa

CATANZARO I primi movimenti burocratici risalgono a qualche mese fa. La Regione ha avviato le procedure per costituire una struttura che si occupi del ciclo dei rifiuti. Dopo sedici anni di commissariamento, i tempi per il passaggio alla gestione ordinaria del sistema erano maturi. La situazione sul campo, però, parla ancora di una piena emergenza. Cassonetti invasi dai rifiuti, monnezza per strada nella Locride, un sistema sull`eterno orlo della crisi. Istantanee che arrivano da tutta la Regione. Che può, di fatto, contare su una sola opportunità, per evitare il collasso: quella offerta dalla discarica di Pianopoli. Per il momento, si inviano tonnellate di rifiuti in Puglia, e una parte del carico torna indietro, perché la tritatura non è a norma.
In questo quadro allarmante, il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, ha firmato ieri lo schema di ordinanza per «favorire e regolare» il subentro della Regione nelle competenze affidate per 16 anni all`Ufficio del commissario. Siamo ai preliminari, ma il percorso è ormai segnato. Manca soltanto la pubblicazione dell`atto sulla Gazzetta ufficiale, poi Speranza dovrà lasciare il suo posto e la gestione passerà agli uffici di Catanzaro. Non prima, però, che il commissario abbia inviato alla Protezione civile una relazione a consuntivo dell`attività svolta. E, verrebbe da dire, di quella che resta ancora da svolgere. Perché l`emergenza, seppure cancellata con un passaggio burocratico, resta.
Intanto, la Regione comincia ad attrezzarsi per gestire la patata bollente. Il primo atto del dipartimento Politiche dell`Ambiente è l`approvazione di un documento che è già stato oggetto di contestazione da parte di Legambiente. Si tratta delle “Linee guida per la rimodulazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti”. Poche pagine che hanno attirato le critiche degli ambientalisti, perché ritenute troppo vaghe e basate su obiettivi al ribasso. Il punto di partenza del documento è eloquente: il fallimento su tutta la linea degli obiettivi fissati per la raccolta differenziata. Sarebbe dovuta arrivare al 35% entro il 31 dicembre 2006 (per poi raggiungere il 65% alla fine del 2012), invece, secondo i dati forniti dall`Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è ferma al 12,43%. Praticamente un terzo del risultato da centrare più di sei anni fa. Un disastro che si accompagna alla situazione precaria degli impianti.
Il documento, che risale al 28 gennaio 2013, fissa come priorità quella di puntare sul riutilizzo e il riuso dei rifiuti e spiega che «la nuova pianificazione ha il difficoltoso compito di individuare interventi di rinnovamento/ammodernamento del sistema impiantistico quanto più evoluti possibile dal punto di vista tecnologico». Altra priorità: attuare il cosiddetto Sistema integrato Calabria Nord, totalmente disatteso (nessun impianto è stato realizzato in provincia di Cosenza negli ultimi anni), per abbattere la quota di rifiuti che finisce in discarica, pari al 63%, sulla base degli ultimi dati disponibili (quelli del 2010). L`intervento di sistema dovrebbe aumentare anche la produzione di Cdr (combustibile da rifiuti) per alimentare le linee del termovalorizzatore di Gioia Tauro.
Tutti obiettivi già fissati all`inizio del ciclo di emergenza che sta per concludersi.

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