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Lea Garofalo, Denise riconosce i gioielli della madre

MILANO A quasi due anni di distanza Denise Cosco torna a sedersi come testimone davanti ai giudici della Corte d`Assise, stavolta d`appello, per riconoscere i gioielli, trovati un pò bruciati assieme…

Pubblicato il: 12/04/2013 – 13:39
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Lea Garofalo, Denise riconosce i gioielli della madre

MILANO A quasi due anni di distanza Denise Cosco torna a sedersi come testimone davanti ai giudici della Corte d`Assise, stavolta d`appello, per riconoscere i gioielli, trovati un pò bruciati assieme ai frammenti di ossa in un tombino, che hanno contribuito, tra l`altro, a collegare i resti alla madre Lea Garofalo, scomparsa da Milano il 24 novembre del 2009.
In aula la ragazza, oggi 22enne è rimasta solo qualche minuto. Ha descritto la collana e il bracciale che la madre avrebbe avuto con sé il giorno in cui di lei si persero le tracce. Li ha riconosciuti tra quelli delle foto mostrate dal procuratore generale, assieme a un coltellino di piccole dimensioni. La sua audizione era limitata a questo riconoscimento, la ragazza non ha potuto quindi rispondere ad altre domande che non fossero relative all`argomento. Solo prima di essere congedata dalla Corte, ha voluto precisare un dettaglio: non partecipò mai alla festa di compleanno che il padre Carlo Cosco le organizzò, quando la madre era già scomparsa, nel 2009. «Hanno festeggiato senza che ci fossi io». A pochi metri di distanza, rinchiuso nella gabbia della grande aula, c`era proprio Carlo Cosco, la cui difesa oggi ha chiesto e ottenuto il suo esame. Il padre di Denise, che nelle scorse udienze, con dichiarazioni spontanee aveva esordito dicendo: «Mi assumo la responsabilità dell`omicidio di Lea Garofalo» verrà sentito in aula il prossimo 16 aprile e risponderà alle domande delle parti. «Aspetto con doveroso rispetto le dichiarazioni dell`imputato al quale va accreditato il diritto di dire la sua verità», ha affermato il suo difensore Daniele Steinberg. «Quello che è certo – ha precisato il legale – è che non risulta da nessuna parte che Carlo Cosco sia legato alla `ndrangheta». A far riferimento alle “regole” della `ndrangheta quale movente dell`omicidio di Lea Garofalo è stato il pentito Carmine Venturino (di cui oggi si è concluso il controesame) che ieri ha fornito dettagli anche crudi sulla distruzione del cadavere di Lea Garofalo. «Quel che è certo – ha precisato ancora il legale – è che nonostante le dichiarazioni di Venturino Carlo Cosco non ha mai pensato neanche lontanamente di far del male a sua figlia». (0050)

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