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Tolta la scorta blindata ad Angela Napoli

Angela Napoli non avrà più la scorta blindata. La Prefettura le ha anticipato ieri telefonicamente che non avrà più l`auto blindata, l`autista e l`uomo di tutela. La notizia è pubblicata in esclusiva…

Pubblicato il: 10/05/2013 – 17:22
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Tolta la scorta blindata ad Angela Napoli

Angela Napoli non avrà più la scorta blindata. La Prefettura le ha anticipato ieri telefonicamente che non avrà più l`auto blindata, l`autista e l`uomo di tutela. La notizia è pubblicata in esclusiva da Roberto Galullo sul suo blog.   Angela Napoli, tre volte in commissione parlamentare Antimafia (una volta come vicepresidente), è stata spesso nel mirino della criminalità organizzata. Ultima, solo in termini cronologici, la minaccia di Pantaleone Mancuso attraverso parole intercettate nel carcere di Tolmezzo: «Stiamo lavorando per toglierla di mezzo», pronunciate dopo un’interrogazione parlamentare presentata sul provvedimento del Tribunale di Vibo Valentia che dispose il trasferimento in ospedale del presunto boss).
Alla luce di questa decisione, ora l`ex deputata avrà un livello di vigilanza 4, cioè avrà solo una persona a tutela e dovrà provvedere da sola a macchina e autista.
È stata lei stessa a raccontare quanto accaduto tornando ieri da un incontro a Gioia Tauro con la sua associazione “Risveglio Ideale”. L`impegno di Angela Napoli contro la `ndrangheta e il malaffare non si arresta. Continua a far sentire la sua voce e a condurre instancabilmente le sue battaglie anche se non è stata neppure candidata in Parlamento.
«Ieri sera mi ha telefonato il prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli – racconta Angela Napoli a Galullo – e ha fatto riferimento ad una circolare dell’ex ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che obbliga a rivedere lo status delle persone protette e mi ha comunicato, di conseguenza, le novità». Non si è lasciata scoraggiare e ha cercato subito un nuovo autista ma nessuno ha accettato: «Nessuno mi vuole fare da autista – riporta Galullo – perché hanno giustamente paura. A questo punto rinuncerò a quel poco di scorta che mi verrebbe attribuita perché un autista non lo trovo e il poliziotto che mi verrebbe assegnato a tutela ovviamente non può guidare anche la macchina, oltretutto privata. Mi dispiace ma dirò allo Stato che si deve assumere fino in fondo la propria responsabilità. Non potrò più muovermi in alcun modo».
«Qualcuno mi fa notare – dice la Napoli al giornalista del Sole 24 Ore – che pago quel che ho detto, senza guardare in faccia a nessuno, soprattutto da dopo lo scioglimento per contiguità mafiose del Comune, di centrodestra, di Reggio Calabria. Pago tutto, compreso il mio ultimo intervento a Reggio Calabria il 2 maggio in cui sono ritornata su quel tema e ho come sempre denunciato i sistemi criminali che governano questa regione. Per fare nomi e cognomi non c’è bisogno di essere parlamentari ma mi domando: come può lo Stato ritenere che non ci sia più bisogno di tutelarmi o farlo in maniera tale che io sia costretta a rinunciare? L’unica cosa che possono fare per non farmi muovere è togliermi la scorta. L’hanno fatto e se ne assumeranno la responsabilità ma io non mollerò questa battaglia di civiltà politica anche perché voglio chiarire che la scorta non mi era stata assegnata come parlamentare ma come soggetto ad alto rischio. Vuole che le racconti l’ultima? Il prefetto mi ha detto: “Se dovesse succedere qualcosa rivedremo la decisione”. E cosa aspettano? Che mi ammazzino per ridarmi la scorta?». (0050)

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