CATANZARO Le segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporti esprimono, in una nota congiunta, «forte preoccupazione per le notizie trapelate secondo le quali, la giunta regionale, nella prossima seduta di lunedi 20 maggio sarebbe intenzionata a deliberare un ulteriore e pesante taglio dei servizi di trasporto pubblico locale di circa il 30%».
«Ciò andrebbe a confermare – è scritto nella nota – l`incomprensibile indisponibilità del governo regionale a trasferire sul fondo del Tpl (Trasporto pubblico locale) regionale, almeno il 10% del Fondo perequativo. Una decisione che penalizza il comparto e conferma un inaccettabile disinteresse ad assegnare risorse regionali in aggiunta a quelle destinate dal Fondo unico nazionale. Se tale notizia dovesse essere confermata Filt, Fit, Uilt e Ugl regionali, avendo già attivato le procedure, oltre a procedere con l`immediata proclamazione dello sciopero regionale di tutti i lavoratori del settore, promuoveranno idonee manifestazioni pubbliche con il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle parti imprenditoriali e della cittadinanza tutta. Il senso di responsabilità, delle organizzazioni sindacali, avuto fino ad oggi, pure in presenza dei ritardi ormai storicizzati da parte della Regione nell`erogazione dei contributi alle aziende, non ha trovato le attese risposte necessarie a scongiurare un`altra pericolosa emergenza sociale che da tempo cova nell`esasperazione dei lavoratori del settore, da troppo tempo, costretti ad operare senza la necessaria serenità indispensabile per chi trasporta quotidianamente giovani donne e uomini e ha l`obbligo di farlo in piena sicurezza, tranquillità e con la dignità di lavorare assicurando il sostentamento delle proprie famiglie».
«La situazione – sostengono i sindacati di categoria – è davvero allarmante e non più gestibile. Mancano per mantenere i servizi, già per altro decurtati, circa 40 milioni di euro che riteniamo possono essere reperiti attingendo al solo 10% del Fondo perequativo la cui disponibilità è di oltre 450 milioni di euro. Occorre immediatamente porre rimedio a questa situazione attraverso la disponibilità e la certezza delle risorse per il settore nel quale va avviato, nei fatti, un necessario processo di riforma concertata». (0020)
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