Falsi esami all`Unical, slitta l`udienza
Problemi nella notifica agli indagati, slitta così al 7 ottobre l`udienza preliminare per le 61 persone coinvolte nell`inchiesta “Centodieci e lode”, sui presunti falsi esami sostenuti presso la faco…

Problemi nella notifica agli indagati, slitta così al 7 ottobre l`udienza preliminare per le 61 persone coinvolte nell`inchiesta “Centodieci e lode”, sui presunti falsi esami sostenuti presso la facoltà di Lettere e filosofia dell`Unical. L`udienza davanti al gup Giovanna Mastroianni, in un`aula affollata da decine di avvocati, è durata solo pochi minuti, giusto il tempo di prendere atto dei difetti nelle notifiche dell`udienza. Si tornerà davanti al giudice dopo l`estate.
Le indagini hanno avuto inizio dopo la denuncia del preside della facoltà di lettere e filosofia, Raffaele Perrelli, che fu informato che un docente della sua facoltà, Roberto Bondì, non aveva riconosciuto come sua la firma apposta in uno degli statini inseriti nel fascicolo di un candidato in una seduta di laurea. Ma durante le indagini sono emersi casi clamorosi come quanto accaduto per gli esami di Storia della filosofia. Chi manomise lo statino, infatti, avrebbe aggiunto la firma del professore che era andato in pensione un anno prima. L’ex titolare della cattedra, sentito dal pm Antonio Bruno Tridico, della Procura di Cosenza, non ha riconosciuto come sue le firme apposte sugli statini «E comunque – ha aggiunto – io in quel periodo da almeno un anno ero in pensione…». Nel corso delle indagini è stato sequestrato un ingente quantitativo di materiale e sono state compiute numerose consulenze grafologiche che hanno portato alla luce un complesso sistema di “collaborazione” per “agevolare” l`iter accademico di studenti «ansiosi di giungere al conseguimento della laurea, senza compiere alcuno sforzo». Il meccanismo utilizzato era semplice: si fotocopiava uno statino già utilizzato, si sostituiva il nome dello studente che aveva realmente sostenuto l`esame, si apponeva la firma del docente, con quest`ultimo ignaro di tutto, e si inseriva nel fascicolo del futuro laureando. Altre tredici posizioni sono state archiviate. Tre studentesse (due laureate e una laureanda) hanno proposto, tramite i loro legali di fiducia, il patteggiamento della pena a sei mesi e venti giorni per falso e frode informatica. (0080)