Trematerra bacchetta la giunta: «Poco dialogo e i risultati latitano»
LAMEZIA TERME Quello che Michele Trematerra definisce un po` democristianamente «un cambio di passo» è in realtà un appello a imprimere una svolta nell`azione della giunta regionale. «Quanto sta acca…

LAMEZIA TERME Quello che Michele Trematerra definisce un po` democristianamente «un cambio di passo» è in realtà un appello a imprimere una svolta nell`azione della giunta regionale. «Quanto sta accadendo nel Paese, incluso l’astensionismo massiccio ad ogni tornata elettorale – ragiona l`assessore all`Agricoltura – ci dice che, oggi più che mai, è necessaria la totale condivisione dell’azione di governo. Serve collegialità e corresponsabilità nelle scelte e naturalmente costante, attento ascolto della società civile; per stare alla nostra esperienza di governo della Regione, una rivisitazione dell`attività amministrativa».
Trematerra ritiene che il problema principale è rappresentato da «strutture burocratiche non sempre in linea con i tempi della politica. D’altronde, le innovazioni introdotte in questi tre anni, anche dinanzi a difficoltà che derivano da oltre quarant’anni di regionalismo più o meno insoddisfacente, non si possono sottacere». Qualche esempio per capire meglio. «Partirei dalla sanità dove – dice Trematerra – se è vero che il “tavolo Massicci” ha certificato importanti miglioramenti nella gestione del comparto, erede di gravissime situazioni finanziarie, è anche vero che c’è stato un altissimo prezzo da pagare sacrificando strutture sanitarie di primo livello».
L`esponente centrista giura di non volerne fare una questione di campanile perché davanti a un`affermazione di questo tenore il pensiero corre immediatamente al ridimensionamento, deciso della struttura commissariale al cui vertice c`è lo stesso Scopelliti, dell`ospedale della “sua” Acri. «Faccio questo ragionamento – puntualizza Trematerra – pensando ad altre strutture come quelle di Praia a Mare e Trebisacce. E lo stesso vale per strutture delle altre province calabresi».
Al cahier de doléances, Trematerra aggiunge pure il settore dei rifiuti e quello dei fondi comunitari. Due settori in cui «sicuramente si deve fare di più» e che sono stati al centro di un`infuocata riunione di giunta. È in quella sede che Scopelliti ha alzato la voce e presentato il conto all`assessore all`Ambiente Franco Pugliano. La rottura è stata evitata in extremis, ma i problemi rimangono tutti sul tappeto. Trematerra, sul punto, ammette l`esistenza di problemi, senza andare troppo per il sottile: «Sono consapevole delle grandissime difficoltà e delle eccessive ristrettezze economiche, è difficile spiegare ai turisti che sceglieranno la Calabria per le loro vacanze e che magari si ritroveranno con i rifiuti sparsi per le strade, che si tratta del frutto di anni, forse decenni, di gestioni superficiali ai quali non è facile porre rimedio facilmente».
E ancora: «Va fatta sui fondi comunitari una serena e costruttiva riflessione». L`osservazione del rappresentante dell`Udc non è casuale e arriva dopo che a Roma è stato deciso di istituire una task force, coordinata da Commissione europea e ministero della Coesione territoriale, che sovrintenderà alla spesa dei finanziamenti del Fesr della Regione Calabria. «Non v’è dubbio che la realtà che abbiamo davanti certifica il rischio che tutto il lavoro fin qui svolto possa essere vanificato dalla mancata soluzione di questi problemi. Vanno ripresi e rilanciati gli esiti dei conclave di Camigliatello e Villaggio Mancuso (quelli in cui Scopelliti tenne a rapporto la sua maggioranza per due giorni tra i boschi della Sila ndr) dello scorso anno – incalza sempre Trematerra – per poter dare ulteriori e concreti segnali di progresso ed ottenere così per intero gli effetti sperati. Vuole sapere qual è il nostro principale problema?» Prego, assessore: «Dovremmo condividere e coordinare ancor di più le nostre emergenze. Le attività incalzanti ci portano via molto tempo assorbendo completamente la quotidianità. Però è chiaro che così facendo non ottimizziamo gli sforzi e i calabresi, stretti tra scelte politiche che talvolta tardano a tradursi in fatti concreti e la crisi economica e sociale che morde, non capiscono quello che sta accadendo… Senza dialogo, poi è chiaro che i risultati tardano a venire».
Un modus operandi, insomma, da migliorare per poter andare lontano. Ne è convinto sempre di più Trematerra: «Senza una strategia di fine mandato, sarebbe difficilissimo tornare dai calabresi per chiedere una riconferma. Questo è il punto che mi muove a porre questioni su cui vorrei si riflettesse senza intenti polemici ma con un sano spirito costruttivo». Cambiare per non morire. Chi accetta, all`interno del centrodestra, questa sfida?