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“Arberia”, ergastoli confermati per Abbruzzese e Acri

Anche il verdetto d`appello ha sostanzialmente confermato la tenuta dell`impianto accusatorio costruito dal pm Vincenzo Luberto: due ergastoli a Francesco Abbruzzese e Nicola Acri, come in primo grad…

Pubblicato il: 14/06/2013 – 11:51
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“Arberia”, ergastoli confermati per Abbruzzese e Acri

Anche il verdetto d`appello ha sostanzialmente confermato la tenuta dell`impianto accusatorio costruito dal pm Vincenzo Luberto: due ergastoli a Francesco Abbruzzese e Nicola Acri, come in primo grado. Pena dimezzata, invece, per Francesco Di Dieco, che insieme agli altri due boss era tra i principali imputati nel processo “Alberia”, scaturito da un`inchiesta che punta a fare luce su quattro fatti di sangue avvenuti nella Sibaritide alla fine degli anni `90. Si tratta, secondo i magistrati, di delitti compiuti nell`ambito della faida tra il clan di Cassano allo Jonio – guidato da Abbruzzese e alleato con la `ndrina di Rossano, capeggiata da Acri, e con quella del Pollino, retta da Di Dieco – e la cosca dei Portoraro, a cui secondo gli inquirenti appartenevano le vittime. Per Di Dieco, che si era pentito nel 2003 e che poi è stato sospettato di aver continuato a delinquere, i giudici hanno deciso un rilevante sconto di pena: a fronte della condanna in primo grado a 28 anni – il pm aveva chiesto anche per lui l`ergastolo – in appello gli sono stati inflitti 13 anni di reclusione. A 18 e 12 anni, invece, sono stati condannati altri due collaboratori di giustizia, Cosimo Scaglione e Franco Bevilacqua. I quattro delitti al centro del processo riguardano tre omicidi (Giovanbattista Atene, Antonio Forastefano e Giuseppe Romeo) e un tentato omicidio (Antonello Esposito).

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