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Tilde Minasi è sicura: le french ci salveranno

REGGIO CALABRIA Tilde Minasi si è messa una mano sul cuore e ha deciso di far qualcosa. Perché gli onicotecnici non possono continuare a essere abbandonati al loro destino. Chi? Gli onicotecnici, q…

Pubblicato il: 09/07/2013 – 18:23
Tilde Minasi è sicura: le french ci salveranno

REGGIO CALABRIA Tilde Minasi si è messa una mano sul cuore e ha deciso di far qualcosa. Perché gli onicotecnici non possono continuare a essere abbandonati al loro destino. Chi? Gli onicotecnici, quelle figure professionali che si occupano dell`applicazione e della decorazione di unghie artificiali. Una categoria di lavoratori negletta che deve essere protetta. Altro che tutelare le capre aspromontane per come proposto da Giovanni Nucera (in allegato l`articolo che illustra la sua proposta): la neoconsigliera regionale del Pdl sa quali sono le vere priorità di una regione come la Calabria, sempre più stretta tra le spire della disoccupazione e dell`atavica arretratezza economica. Le french (le pittoresche unghie finte sempre più in voga tra donne giovani e meno giovani) ci salveranno.
Proprio seguendo questa stella polare, questa ricetta economica da far impallidire i principi keynesiani e le teorie economiche più sofisticate, Tilde Minasi ha infine rotto gli indugi e – a pochi mesi dal suo arrivo a Palazzo Campanella – è passata prontamente all`azione. La sua proposta di legge è una regolamentazione organica del lavoro degli onicotecnici, «tra quelle professioni che, ancora oggi, non hanno ricevuto una giusta disciplina normativa volta a incoraggiare gli operatori del settore all`ingresso autonomo e diretto nel mondo del lavoro, generando occupazione e nuova economia». Proprio il motore produttivo di cui ha prioritariamente bisogno la regione. Perché – parafrasando quello che una volta si asseriva per la Fiat – quel che va bene agli onicotecnici, va bene alla Calabria. E a poco vale continuare a cianciare di industrializzazione e turismo, i comparti storicamente definiti strategici.
Lo scorso 20 giugno il disegno normativo destinato a rivoluzionare le sorti della regione è stato assegnato alla III commissione Sanità per l`esame di merito. Ancora non è chiaro quando il testo verrà discusso e poi (eventualmente) approvato in aula. Ma l`attesa è vibrante.
Per chi non lo sapesse, è la stessa proposta di legge presentata dalla Minasi a spiegare in cosa consista l`attività di onicotecnico: «Essa comprende ogni prestazione artistica eseguita, a esclusivo scopo decorativo o di miglioramento estetico, sulla superficie di unghie artificiali delle mani e dei piedi, tramite l`apposizione di unghie artificiali preformate da decorare e la successiva lavorazione e colorazione delle stesse, con prodotti non cosmetici».
Ma guai a chi pensi che questa professione possa afferire in qualche modo a quella dell`estetista. La Minasi non intende alimentare confusioni legislative che possano ostacolare il nuovo “volano” economico. Il dl chiarisce come le due attività siano nettamente distinte e separate: le fasi lavorative dell`onicotecnìa consistono infatti nella «limatura dell`unghia al fine di liminare il grasso naturale della superficie sulla quale si andrà a eseguire la costruzione»; nell`«elaborazione finale della forma dell`unghia da decorare»; nell`«applicazione dell`elemento artificiale previo ancoraggio con apposita colla fotoindurente».
Dunque, mani e piedi più belli per tutti: il futuro della Calabria dipende soprattutto dall`attuazione di questo proposito.
Ma, come ogni norma che si rispetti, anche quella sugli onicotecnici prevede un certo rigore, da far invidia ai parametri ferrei che regolano l`accesso ai finanziamenti comunitari (pratica nella quale la Regione Calabria non eccelle affatto).
I materiali consentiti per la decorazione delle unghie sono solo «gel fotoindurenti, polveri acriliche o resine, alcool denaturato o isopropanolo, acetoni con percentuale di acqua per uso topico, unghie artificiali in abs preformate, colle a base di cianoacrilato, formine di carta o rigide in gomma o plastica, quadratini di cellulosa, glitter, stickers». Punto.
Tilde Minasi ha pensato proprio a tutto, forse anche a come rispondere alle critiche che giungeranno dai soliti benaltristi, quei falsi moralisti sempre pronti a gettare fango sull`“intraprendenza” dei consiglieri regionali, accusati da più parti di continuare a ballare sulla tolda di una nave che affonda.
L`ex assessore del Comune di Reggio – sensibile com`è alle esigenze dei fashion addicted – sa come rispondere ai detrattori, lei che forse conosce bene l`importanza di avere unghie forti quando bisogna arrampicarsi sugli specchi (vedi le difese a oltranza del “modello Reggio” portate avanti dalla consigliere azzurra).
Il disagio provocato dall`improvvida rottura di un`unghia rotta, il malessere che porta con sé uno smalto scrostato, l`imbarazzo di una pellicina di troppo su un dito affusolato: sono problemi estetici e sociali. A cui bisogna dare comunque una risposta. Con buona pace dei benaltristi, adesso anche la Calabria potrà avere una sua legge di riferimento. Finalmente. L`aspettavano (quasi) tutti. (0040)

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