Nessuno, in Calabria, conosceva Francesca Immacolata Chaoqui, 30enne, di professione esperta di comunicazione, prima che la sua lettera, seguita alla morte della povera Fabiana Luzzi, la 16enne uccisa dal fidanzato a Corigliano, fosse pubblicata dal Corriere della Sera. La Chaoqui dipingeva la condizione delle donne calabresi come un affresco quasi medievale, con tanto di voti a San Francesco di Paola per chiedere figli maschi e frasi tranchant per chiedere il silenzio («cittu ca tu si fimmina, non su cosi pi tia»). Un commento, il suo, che suscitò polemiche e reazione sdegnate. Oggi la «lobbista» (così la descrive l`Huffington Post Italia) torna a far parlare di sé, grazie a un altro Francesco – questa volta si tratta del papa –, che l`ha nominata nella Commissione referente su tutte le amministrazioni economiche del Vaticano. «Da cristiana e italiana, è per me un grandissimo onore avere l’opportunità di aiutare il Santo Padre», dice, senza commentare ulteriormente, visto che la nomina è ancora ufficiosa. È l`unica donna su otto membri (anche al Vaticano non largheggiano in fatto di “quote rosa”), ed è l`unica italiana.
Nata 30 anni fa a San Sosti, in provincia di Cosenza, Francesca Immacolata ha madre italiana e padre francese di origine marocchina. Laureata in Giurisprudenza a La Sapienza di Roma, è sposata con Corrado Lanino, un informatico che ha lavorato a lungo nella città del Vaticano. La giovane Francesca si occupa di relazioni pubbliche e comunicazione per Ernst & Young Italia, dopo aver lavorato per circa tre anni presso il potentissimo studio legale Orrick, Herrington & Sutcliffe Italia.
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