Gli eletti del Pd pensano solo alle loro ambizioni
Mi permetto di intervenire nella polemica tra D’Attorre, Carbone e Magorno, non tanto per innescare nuove divisioni ma per amore della verità e perché io e sicuramente altre migliaia di iscritti cala…

Mi permetto di intervenire nella polemica tra D’Attorre, Carbone e Magorno, non tanto per innescare nuove divisioni ma per amore della verità e perché io e sicuramente altre migliaia di iscritti calabresi non ne possiamo più delle diatribe strumentali e di convenienza che ormai hanno totalmente cancellato dall’agenda del Pd i problemi dei calabresi, basta solo vedere come ha votato in consiglio regionale il gruppo del Pd sulla richiesta di referendum per l’abrogazione del vitalizio dei consiglieri regionali da questa legislatura. Da qualche mese è passato il terzo anno di commissariamento e la cosa che più risalta agli occhi dei calabresi è che, in presenza di una giunta regionale che ormai giorno per giorno sta cancellando la Calabria dal contesto delle società civili ed evolute, basta solo vedere gli ultimi avvenimenti di rientro ed uscita di Rappoccio, per non parlare degli altri consiglieri arrestati e dei rinvii a giudizio del presidente della giunta e del presidente del consiglio, nessuno si accorge di quale è il ruolo dell’opposizione in consiglio regionale e quali sono le iniziative che il Pd mette in campo per contrastare in mezzo alla gente la fallimentare gestione dell’era Scopelliti. I nostri “eletti”, essendo impegnati a vedere come garantirsi un futuro nelle istituzioni elettive, giornalmente, a volte come singoli a volte come gruppi facenti parte a cordate nazionali, si dilettano a dire male degli altri anche se sono essi stessi ad aver consentito a D’Attorre di fare e disfare a suo piacimento sulla convocazione del congresso. Alle dichiarazioni dell`onorevole Magorno, sulle regole violate da D’Attorre per garantirsi la candidatura alle primarie, può solo credere chi non conosce i fatti e le regole stesse che Magorno vorrebbe richiamare. Per quanto è a mia conoscenza è proprio l`onorevole Magorno, per quanto riguarda la sua candidatura ed il sindaco Renzi per poter partecipare alle primarie, che hanno forzato le regole il primo perché non poteva essere candidato perché sindaco di un comune superiore a 5 mila abitanti, il secondo con il ricatto ha costretto l’assemblea nazionale a modificare lo statuto perché potesse partecipare alle primarie per la candidatura a presidente del consiglio. Cosa tocca fare a me, che dal primo giorno che è venuto in calabria ho contestato, negli organismi e sulla stampa, la gestione D’Attorre, ma non si può assistere senza intervenire sulle falsità. A quello che risulta a me è stato D’Attorre che nella commissione nazionale ha fatto la battaglia per la deroga al regolamento perché Magorno potesse essere candidato, candidatura che non ha consentito ad un uscente, che non si è mai risparmiato nell’attività politica, di rimanere primo dei non eletti. Non dico che bisognerebbe essere riconoscenti ma almeno dire la verità.
*Iscritto Pd Catanzaro Lido