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«Niente scontrini». E Grillo lo sostiene

MONTALTO UFFUGO Il commerciante di Montalto Uffugo, Roberto Corsi, continua a far parlare di sé. Da qualche mese ha deciso di consegnare carta d’identità, licenza di vendita e non emettere più scontr…

Pubblicato il: 22/09/2013 – 20:01
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«Niente scontrini». E Grillo lo sostiene

MONTALTO UFFUGO Il commerciante di Montalto Uffugo, Roberto Corsi, continua a far parlare di sé. Da qualche mese ha deciso di consegnare carta d’identità, licenza di vendita e non emettere più scontrini per denunciare lo Stato che, dice, lo ha abbandonato. A portarlo come testimonianza «dell’oppressione fiscale subita da commercianti e artigiani», è stato il blog di Beppe Grillo con un post subito ripreso da Giulia Sarti, deputata del Movimento 5 Stelle. «Dovremmo diventare tutti Roberto Corsi», si legge sul sito.
La storia del commerciante è stata riportata da il giornale online lamiapartitaiva.it «Sono 43 giorni», racconta l’uomo, «che ho deciso di buttare fuori lo Stato dal mio negozio. Ho portato il registratore di cassa fuori dal negozio e non emetto più scontrini. Offro ai miei clienti uno sconto del 21%. Ogni volta che vado dal commercialista è una roulette russa. Sei congruo, non sei congruo. Spia gialla, spia verde, spia rossa. La dovete accettare signor sindaco. Preferisco essere clandestino in Italia perchè almeno posso guadagnare 36 euro al giorno, quanto prendono i clandestini. Sono stanco – conclude – Sto lottando per i miei figli. Mi sono rimaste solo le mutande».
Le ragione della sua protesta, ha raccontato ai giornalisti il commerciante Roberto Corsi, sono nate da una situazione di esasperazione e difficoltà economica. «Dovevo decidere se lasciarmi andare, come purtroppo fanno tanti imprenditori in questo tragico momento, o difendermi. Ho scelto la seconda strada. Ho il sacrosanto dovere di prendermi cura di mia moglie e dei due miei figli. So benissimo che chi non paga le tasse è un evasore, ma mi trovo in uno stato di necessità. Sono qui, nel mio negozio, non mi nascondo. Ho preferito mettere un piatto caldo sulla tavola della mia famiglia piuttosto che andare a ingrassare con i miei soldi le pance dei nostri politici. Soffro, impotente, per tutto quello che vedo e per i nostri giovani senza futuro». (0030)

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