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Metro Cosenza-Rende, Barbanti: opera a rischio disimpegno

COSENZA «La storia della metropolitana leggera Cosenza-Rende non è che la solita prova – per il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare – che il fine quasi mai giustifica i mezzi; soprattutto se i…

Pubblicato il: 23/09/2013 – 17:23
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Metro Cosenza-Rende, Barbanti: opera a rischio disimpegno

COSENZA «La storia della metropolitana leggera Cosenza-Rende non è che la solita prova – per il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare – che il fine quasi mai giustifica i mezzi; soprattutto se i mezzi in questione sono alquanto obsoleti e il fine assai aleatorio». È la posizione di Sebastiano Barbanti, deputato del Movimento 5 stella che sulla vicenda dell`infrastruttura cosentina ha presentato un`interrogazione scritta ai ministri dell`Economia e delle Politiche europee. «Non dimentichiamoci – sottolinea il deputato – infatti che quest`opera fu pensata negli anni ’90, più di vent`anni fa: un tempo in cui il mondo è cambiato radicalmente e durante il quale i giudizi di convenienza sono mutati, soprattutto per le note questioni legate alla sostenibilità dei trasporti». Da qui l`interrogazione che punta a «mettere in evidenza il rischio (ma forse sarebbe meglio parlare di elevata probabilità) che si apprestano a correre i Comuni di Cosenza e Rende nel dare il via libera al sistema metropolitano suddetto». «I contro di questo progetto – spiega il parlamentare – sono tanti, cominciando dall’impatto che esso avrebbe sull’assetto urbanistico della città: impatto, a nostro avviso, disastroso e che potrebbe pregiudicare proprio l’integrazione urbanistica di quartieri che, negli anni, ha cambiato il volto dell’urbe e del suo hinterland. Capiamo bene che le questioni ambientali sono l’ultimo dei pensieri di una certa classe politica locale, assai avvezza alla deturpazione di città e territorio, ma vorremmo ricordare anche i problemi tecnici e finanziari». A questo proposito Barbanti ricorda «l’esperienza negativa capitata alla città di Messina, dove la realizzazione – nelle intenzioni – di un progetto simile, oltre a svuotare le casse del Comune, ha prodotto danni ingenti nel tessuto urbano, facendo perdere a interi quartieri la loro stessa identità. Rischiare di commettere un errore simile alla luce di questa esperienza costituirebbe un comportamento insensato». Ma c’è di più. «Nel bando modificato – denuncia il deputato 5 stelle – è previsto che l’offerente dovrà prevedere una ripartizione dei costi tra la programmazione 2007/2013 e la programmazione successiva, ma la decisione CE n. 1573 – cui il bando fa riferimento – stabilisce di identificare con due fasi “chiaramente identificabili” gli obiettivi materiali e finanziari del progetto che, invece, non sono in alcun modo identificati (e, oserei dire, identificabili) nel crono-programma del progetto: il rischio è che la procedura, avviata con grave ritardo dalla Regione Calabria, potrebbe comportare il mancato rispetto delle norme comunitarie, comportando il mancato riconoscimento delle spese sostenute e con conseguente disimpegno di fondi Fesr e obbligo di restituzione da parte dell’Italia all’Unione Europea». Per questo Barbanti sostiene che «il mega progetto possa rappresentare un boomerang pronto a colpire l’Area Urbana, le casse dei Comuni interessati, pregiudicando, infine, l’assetto urbanistico dell’hinterland. Crediamo, invece – conclude – che si possano adottare soluzioni meno costose e più efficaci, puntando magari su un sistema di mobilità sostenibile di ultima generazione: sarebbe meno invasivo, meno dispendioso e sicuramente più gradito alla popolazione, almeno quanto lo scampato pericolo dell`ennesimo spreco di risorse». (0090)

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