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Prove tecniche di Ppe per Scopelliti

Hanno lasciato la riunione della direzione dell’Udc per dirigersi a Palazzo Alemanni. Il segretario regionale dei centristi Gino Trematerra, il capogruppo a Palazzo Campanella Ottavio Bruni e il pres…

Pubblicato il: 08/10/2013 – 1:15
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Prove tecniche di Ppe per Scopelliti

Hanno lasciato la riunione della direzione dell’Udc per dirigersi a Palazzo Alemanni. Il segretario regionale dei centristi Gino Trematerra, il capogruppo a Palazzo Campanella Ottavio Bruni e il presidente del consiglio regionale Franco Talarico, ieri pomeriggio, non ci hanno pensato su due volte quando hanno letto sui loro telefonini l’ok all’incontro inviatogli da Peppe Scopelliti. Era da tempo che i rappresentanti dello Scudocrociato avevano richiesto un faccia a faccia al governatore. Molteplici i motivi: la definizione di un’agenda in vista del rush finale della legislatura ma soprattutto l’avvio di una discussione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Scopelliti ha spiegato ai rappresentanti dell’Udc i motivi per i quali ha sostenuto Angelino Alfano nello strappo che ha portato una parte del Pdl ad accordare (ben prima della scelta del Cavaliere e dei lealisti) la fiducia del governo Berlusconi. Fuori dalle dichiarazioni ufficiali, il governatore ha espresso l’auspicio che si «proceda presto» alla costituzione dei gruppi parlamentari autonomi che facciano riferimento al vicepremier e alla costruzione di un nuovo partito dei moderati. È chiaro che a un discorso del genere guardino con molto interesse i rappresentanti centristi. Casini, durante l’ultimo appuntamento del partito a Cianciano Terme, del resto è stato chiaro: l’Udc è pronta a cambiare pelle se dovesse prendere corpo l’idea di dare vita a un soggetto politico più ampio che metta assieme tutti i moderati che non si riconoscono più nella leadership di Silvio Berlusconi.
In Calabria la creazione di un unico contenitore del centrodestra, sotto le insegne del Partito popolare europeo, potrebbe essere facilitata dagli ottimi rapporti che intercorrono tra Scopelliti e l’Udc. Legami che si sono rinsaldati nelle ultime settimane quando il presidente della giunta regionale ha posto come conditio sine qua non per la ricandidatura la presenza e il sostegno degli ex democristiani. Una “dichiarazione d’amore” non richiesta che ha fatto sentire gratificati Trematerra e soci. «È la conferma – spiega adesso il segretario centrista – che avevamo visto giusto quando nel 2010 scegliemmo lui come candidato da sostenere». Ma in politica una cosa è la teoria, ben altro è il passaggio alla pratica. E mettere sotto lo stesso tetto personalità con sensibilità diverse e ambizioni importanti non è proprio l’ultima delle imprese che toccherebbe al governatore. (0050)

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