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Pd, le sfide nelle 5 province calabresi

LAMEZIA TERME Come era prevedibile, servirà l’ultimo giorno utile per districare i nodi relativi alle candidature per le segreterie provinciali del Pd. Summit più o meni carbonari si sono susseguiti…

Pubblicato il: 15/10/2013 – 0:11
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Pd, le sfide nelle 5 province calabresi

LAMEZIA TERME Come era prevedibile, servirà l’ultimo giorno utile per districare i nodi relativi alle candidature per le segreterie provinciali del Pd. Summit più o meni carbonari si sono susseguiti per tutta la giornata di ieri. Le situazione più ingarbugliate sono quelle di Cosenza e Catanzaro. Nella provincia bruzia il fronte pro Cuperlo ha scelto di affidare ai Giovani democratici «l’onore di fare un nome» per la segreteria provinciale e in questo senso quelli più accreditati sono quelli di Luigi Guglielmelli e Michele Rizzuti. Più complicata la questione in casa dei renziani-franceschiani-lettiani-socialisti, che da qualche giorno hanno eletto un noto hotel di Rende a loro quartier generale. Su questo versante c’è da dire che l’opera di convincimento portata avanti nei confronti di Franco Laratta non ha sortito gli effetti sperati. L’ex parlamentare ha chiesto ancora qualche ora di riflessione prima di sciogliere le riserve e decidere se accettare la candidatura a segretario della più grossa federazione provinciale calabrese.
A Catanzaro, invece, l’endorsement di Enzo Bruno per Matteo Renzi ha fatto saltare un po’ il quadro che stava definendosi. La mossa del capogruppo democrat in consiglio provinciale ha spiazzato i vari Alfredo D’Attorre, Doris Lo Moro e Giovanni Puccio (che avrebbero pure puntato sul candidato che ha come primo sponsor Pierino Amato), che ora stanno decidendo sul da farsi e verificando se sostenere un candidato autonomo dell’area Cuperlo. Dall’altra parte la situazione è ancora più frastagliata: i franceschiniani sono sul giovane Domenico Giampà, i lettiani su Vittorio Corasaniti mentre i renziani punterebbero su Alcide Lodari. Tuttavia non è escluso che queste tre aree possano trovare un accordo e appoggiare un candidato unitario o, in alternativa, fare fronte comune in vista di un eventuale ballotaggio.
Anche a Vibo Valentia, nonostante l’appello all’unità lanciato da Bruno Censore, si andrà alla conta in sede congressuale. Da una parte il candidato di Censore e degli ex diessini (il fronte Cuperlo, per intenderci) che risponde al nome dell’ex assessore provinciale Michele Mirabello. Dall’altra c’è Giuseppe Barbuto, ex vicepresidente della Provincia, e alle cui spalle ci sono il fioroniano Francesco De Nisi e altri dirigenti del partito che voteranno per Renzi.
Più fluida la situazione in quel di Crotone dove l’area che fa riferimento a Nicodemo Oliverio e Peppino Vallone dovrebbe convergere sul renziano Arturo Pantisano, che tra le altre cose ricopre l’incarico di presidente del consiglio comunale. Altri come l’ex candidato alla presidenza della Provincia, Ubaldo Schifino, sarebbero attestati sulle posizioni dell’ex consigliere regionale Pino Napoli. E c’è attesa per conoscere le mosse di Francesco Sulla, un altro dei big democrat in terra pitagorica.
A Reggio Calabria, infine, si lavorerà fino all’ultimo per trovare una soluzione che metta d’accordo le varie anime del Pd. Quello che appare scontato, in ogni caso, è che il candidato uscirà dall’accordo tra Demetrio Battaglia e Demetrio Naccari Carlizzi, che controllano gran parte dei circoli in provincia. I nomi che circolano sono quelli del bersaniano-cuperliano Seby Romeo, dell’ex consigliere comunale Mimmo Richichi, del dirigente Giulio Tescione e del sindaco di Campo Calabro, Domenico Idone. Il termine ultimo per la presentazione delle candidature scade questa sera alle 20.

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