PIANO DI RIENTRO | Si autosospendono i due subcommissari
Quello dei subcommissari con il Piano di rientro è da sempre un rapporto complicato. Segnato da critiche (arrivano dalla politica e, spesso, da quella parte di burocrazia che deve la propria poltrona…

Quello dei subcommissari con il Piano di rientro è da sempre un rapporto complicato. Segnato da critiche (arrivano dalla politica e, spesso, da quella parte di burocrazia che deve la propria poltrona alla politica) e strappi improvvisi (le dimissioni minacciate, oppure firmate e poi rientrate, sono già parecchie). Da tagli difficili ma necessari in un settore che vede i servizi ridursi sempre più mentre si fatica a intervenire su certi sprechi.
Soprattutto, nella triade che regge le sorti del Piano, l`armonia si è spezzata da un bel po`. Lo raccontano – con tono burocratico ma inequivocabile – i verbali del Tavolo Massicci, che controlla i conti della sanità, e anche le cronache politiche.
L`ultimo scontro sarebbe intervenuto sulla redazione del nuovo piano operativo, da presentare proprio alla prossima riunione del Tavolo. Le distanze tra Scopelliti e i due subcommissari sul punto sono siderali. Dunque l`addio arriva dopo settimane di contrasti, trapelati anche dalle dichiarazioni di qualche fedelissimo del governatore. Se nei mesi scorsi a essere preso di mira dalle critiche era quasi sempre Pezzi, negli ultimi tempi gli “appunti” burocratici si concentravano anche su D`Elia. È capitato a Cosenza, dove Paolo Gangemi, manager in quota Scopelliti, ha attaccato frontalmente i due sulla gestione del Centro trasfusionale, privo di un responsabile dopo il caso del sangue infetto. Gangemi, in più di una occasione, se l`era presa con i due subcommissari, colpevoli, a suo dire, di bloccare le procedure. Rimbrotti che agli osservatori più attenti erano sembrati il preludio di uno strappo. Quello che stava maturando nelle stanze del Piano di rientro. E che ha portato agli odierni esiti traumatici. (0020)