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Sigilli È-Hotel, il gip: struttura totalmente abusiva

REGGIO CALABRIA «L`È-Hotel è una struttura integralmente e radicalmente abusiva realizzata non solo in violazione di qualsiasi norma dettata dall`ordinamento in materia edilizia ed urbanistica, ma an…

Pubblicato il: 30/10/2013 – 18:27
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Sigilli È-Hotel, il gip: struttura totalmente abusiva

REGGIO CALABRIA «L`È-Hotel è una struttura integralmente e radicalmente abusiva realizzata non solo in violazione di qualsiasi norma dettata dall`ordinamento in materia edilizia ed urbanistica, ma anche in sostanziale difformità del permesso di costruire, anch`esso illegittimo. Nessun profilo dell`iter amministrativo-autorizzatorio è risultato essere regolare. Nessuna realizzazione concreta appare rispondente al progetto».
Il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Massimo Minniti, ha sposato in toto quanto scritto dal sostituto procuratore Matteo Centini, che sta coordinando l`inchiesta che ieri ha portato al sequestro dell`È-Hotel di proprietà dell`ingegnere Ignazio Battaglia e della moglie Adriana Carmela Varone, la progettista della struttura albeghiera.
Quanto emerge dal decreto di sequestro preventivo è devastante per il Comune di Reggio, guidato all`epoca da Giuseppe Scopelliti, oggi governatore della Calabria. In particolare il pm Centini, nella sua richiesta, ha sottolineato come la ditta “Battaglia Costruzioni Srl” abbia occupato «arbirariamente il demanio marittimo, fluviale, stradale-comunale e ferroviario impedendone altresì l`uso pubblico».
Durissime le considerazione del pubblico ministero sul comportamento dei funzionari comunali: «È apparso evidente – è scritto nel decreto di sequestro – che tale struttura è stata realizzata solo ed esclusivamente grazie alla complicità di infedeli funzionari pubblici, quali Melchini, Putortì e Polimeni che hanno piegato le norme ed i loro doveri agli interessi privati portati dalla ditta Battaglia Srl».
Il gip parla di «mirate mistificazioni, da parte del progettista, a loro volta perfettamente incastrate con omesse verifiche da parte dei funzionari pubblici preposti, il tutto condito a seconda dei casi, da una corriva inerzia e da compiacenti provvedimenti istruttori (oltre che finali) non confezionati in conformità alla normativa di settore, ma acconciati alla bisogna per raggiungere un risultato finale evidentemente prefisatto».
Il pubblico ministero è stato ancora più duro. Per il sostituto Centini, infatti, «l`evidenza dell`abuso costituisce un atto di accusa ineludibile per le pubbliche amministrazioni coinvolte. L`ennesimo scempio per questo meraviglioso territorio è stato perpetrato con la complicità attiva (con riferimento ai dipendenti del Comune di Reggio Calabria) ovvero silenziosa e silente (dei dipendenti delle altre amministrazioni pubbliche) di ogni singolo pubblico funzionario che aveva responsabilità nella gestione e tutela del territorio. È tanta e tale l`arroganza dei protagonisti di questa vicenda, che non si è esitato a realizzare una struttura priva di qualsiasi titolo abilitativo proprio mentre erano in corso le indagini e sopralluoghi disposti da questo Ufficio. Ma lo scempio non deve restare impunito».
E ancora: «Un ruolo centrale va assegnato all`architetto Varone, già socio della Battaglia Costruzioni Srl la quale ha posto in essere una continua mistificazione degli atti e della realtà, stilando relazioni e confezionando atti da esibire alle diverse amministrazioni infarciti di dati falsi e rilievi mendaci. Tuttavia, altrettando centrale è la funzione svolta (a vario titolo) da Putortì, Melchini e Polimeni i quali non solo hanno obliterato, ciascuno per la sua competenza, qualsiasi verifica circa la rispondenza a verità di quanto dichiarato dal richiedente il permesso di costruire, ma si sono fattivamente impegnati per favorire Battaglia nell`interlocuzione con le altre amministrazioni dello Stato, circa l`esistenza dei vincoli o l`inserimento dell`opera assentita nel piano di recuperò del fronte porto della città di Reggio Calabria».
«Il permesso a costruire rilasciato in favore della Battaglia Costruzioni Srl – scrivono sempre i giudici – non solo è stato completamente disatteso nella realizzazione concreta dell`immobile, ma è frutto esso stesso di attività illecità e quindi radicalmente illegittimo. Basti pensare che l`intervento edilizio da realizzare è stato contrabbandato quale “mera” ristrutturazione di un precedente complesso edilizio, laddove ogni singolo elemento acquisito nell`ambito del presente procedimento dimostra trattarsi di una vera e propria nuova costruzione».
Ma non è solo una questione di permessi e autorizzazioni. In gioco c`è molto di più: «La struttura alberghiera – si legge sempre nel decreto di sequestro – può costituire un grave rischio per la pubblica incolumità. In questo senso, infatti, va rilevato come tutte le autorizzazioni ottenute sotto il profilo del rispetto della normativa antisismica afferiscono alla realizzazione di una ristrutturazione di edifici esistenti e non, come è nella realtà, alla realizzazione di una nuova costruzione. Permesso di costruire frutto esso stesso di condotte illecite poste in essere da pubblici funzionari infedeli, per le quali non può procedersi, essendo intervenuta la prescrizione. In questo senso va osservato che la stessa altezza dell`edificio (clamorosamente maggiore di quella indicata in progetto, contandosi addirittura un piano in più) è assolutamente incompatibile con l`ampiezza delle strade che costeggiano la struttura. La stessa vicenda amministrativa relativa al rilascio del permesso di costruire, il quale è stato disatteso in ogni sua parte, dimostra nella sua enorme gravità, come, da un lato, Battaglia non esiti a perseguire i propri scopi ed interessi commerciali ed imprenditoriali in violazione di qualsiasi norma di legge anche posta a tutela della pubblica incolumità, mentre dall`altro lato evidenzia come lo stesso possa vantare importanti ed influenti sponde all`interno dell`amministrazione comunale la quale, così come le altre pubbliche amministrazioni coinvolte nella vicenda a vario titolo, non costituisce affatto un presidio di legalità e garanzia del rispetto della normativa urbanistica-edilizia».
Da albergo di lusso a ecomostro: «L`intero edificio rappresenta un rischio per la pubblica incolumità, da considerare non sanabile, allo stato attuale, e quindi da demolire».

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