BISIGNANO All`inizio mastro Vincenzo l`ha ostacolata perché quello non era «un lavoro per femmine». Ma poi si è fatto convincere dalla sua determinazione e le ha insegnato i segreti del mestiere. Così, ora dopo la morte di Vincenzo De Bonis, sarà la nipote Rosalba a coltivare l`arte della famiglia bisignanese famosa in tutto il mondo. Fu verso la meta? del ’900 che la liuteria dei De Bonis fece un salto di qualita? grazie alle ricerche e alla genialita? di Nicola prima, e del fratello Vincenzo poi, realizzando una raffinata forma di artigianato artistico che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra gli strumenti realizzati, violini, mandolini, chitarre battenti finemente intarsiate e decorate intorno alla rosa centrale, e ancora chitarre classiche e strumenti progettati grazie al loro estro creativo, come il mandolino-arpa. Adesso Rosalba ha aperto un suo laboratorio in via Giudecca, il rione di Bisignano in cui si trova la bottega storica della famiglia e dove si sono recati artisti di fama nazionale e internazionale. «Ho fatto una corte spietata a zio Vincenzo per convincerlo a farmi da maestro – racconta con timidezza la nipote –. Per comunicargli la mia intenzione gli ho scritto una lettera perche? lui era una persona molto severa e autoritaria e a noi donne della famiglia ci metteva un po` in soggezione». (0050)
(L`intervista integrale a firma di Mirella Molinaro si trova sul numero 130 del Corriere della Calabria in edicola fino al 19 dicembre)
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