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Il Pd contro Gangemi: «Scelte clientelari all`ospedale di Cosenza»

COSENZA «La crisi in cui versa l`ospedale civile dell`Annunziata è frutto di responsabilità ben precise. Il processo di depauperamento in atto è certamente dovuto al difetto di una programmazione reg…

Pubblicato il: 13/01/2014 – 14:43
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Il Pd contro Gangemi: «Scelte clientelari all`ospedale di Cosenza»

COSENZA «La crisi in cui versa l`ospedale civile dell`Annunziata è frutto di responsabilità ben precise. Il processo di depauperamento in atto è certamente dovuto al difetto di una programmazione regionale dovuta ad una precisa scelta del commissario Scopelliti rivolta all`abbandono e al mancato potenziamento di uno tra i più importanti presidi Hub della Calabria». Lo affermano, in una nota, il consigliere regionale Carlo Guccione e la deputata Enza Bruno Bossio, del Pd. «Non meno grave, però – proseguono – è il limite di una cattiva gestione che il direttore generale dell`Azienda ospedaliera ha improntato a scelte clientelari e politiche che hanno mortificato competenze e professionalità. Paolo Gangemi deve prendere atto della grave situazione determinatasi e non scaricare le proprie dolose responsabilità. Chi non ricorda, poco prima delle elezioni, le inaugurazioni in pompa magna del Dipartimento emergenza e accettazione (Dea), che veniva aperto la mattina e chiuso il pomeriggio, alla presenza del Governatore Scopelliti? Come si fa a dimenticare che alla richiesta della Regione di indicare priorità per attivare lo sblocco del turn over del 15% previsto dal decreto Balduzzi, fu proprio lo stesso Gangemi a rispondere con l`indicazione esclusiva di solo primari, alcuni dei quali addirittura neanche compresi nei livelli essenziali di assistenza? Perché le inadempienze evidenziate sul Centro trasfusionale continuano a persistere e, come ha ben evidenziato il verbale del Tavolo Massicci del 4 dicembre scorso, “ancora ad oggi non risultano messe in atto le indicazioni della Regione, che risultano copiose e in linea con quelle fornite a livello centrale?”. Di chi è la responsabilità della mancata attivazione dei posti letto per acuti che da 645 previsti risultano essere solo 427, cioè 218 in meno? Per non parlare della mancanza di 204 dirigenti medici e di 453 tra infermieri, tecnici radiologi, assistenti sociali, la cui assenza crea, di fatto, una situazione che ogni giorno mette a rischio la chiusura e l`accorpamento di numerosi reparti. Perché, ci chiediamo, non si è proceduto, considerata l`emergenza sanitaria in cui versa l`Annunziata, ad emanare gli avvisi pubblici per assumere a tempo determinato le figure mediche e sanitarie necessarie ad eliminare le criticità per non mettere a rischio l`erogazione dei livelli essenziali di assistenza?».
«Nella lettera che ha inviato alle Regioni il 10 dicembre 2013 – proseguono Guccione e Bruno Bossio – il sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda, afferma che “il ricorso a nuovi contratti di lavoro a tempo determinato deve essere circoscritto ai soli casi eccezionali”. C`è, vivaddio, un caso più eccezionale di quello rappresentato dall`Annunziata di Cosenza? Di chi è la responsabilità per non aver attivato le procedure previste dal Decreto Balduzzi per lo sblocco del turn over del 15% anche per le regioni in Piano di Rientro, che avrebbe significato l`assunzione di almeno 19 medici da utilizzare nelle aree di criticità del nuovo nosocomio cosentino e di circa 300 medici in tutta la regione? Sono questi solo alcuni riferimenti di una lunga lista di inadempienze, incapacità e modalità di uso disinvolto e affaristico dell`azione gestionale dell`Azienda ospedaliera di Cosenza. Gangemi non è stato nominato per chiudere l`ospedale di Cosenza, come egli stesso minaccia ogni giorno, ma il suo compito è quello di adeguarlo a quanto previsto dal Piano di rientro e garantire i livelli essenziali di assistenza. Chi, nelle proprie funzioni e nelle proprie responsabilità, non fa rispettare l`articolo 32 della Costituzione, cioè non garantisce i livelli essenziali di assistenza mette a rischio la vita dei cittadini. È il sospetto legittimo che, attraverso questa serie interminabile di ritardi, si voglia affossare definitivamente uno dei più importanti ospedali della Calabria e del Mezzogiorno per privilegiare altre strutture della nostra regione, espropriandolo anche di funzioni ospedaliere di eccellenza».
«Per quanto ci riguarda – concludono gli esponenti Pd – siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità e a lavorare intensamente per far uscire la sanità calabrese e cosentina dal tunnel in cui è stata cacciata, a patto che ci sia la volontà vera di operare una svolta radicale, che permetta definitivamente di cambiare registro, assicurando la continuità assistenziale ai calabresi e garantendo il loro diritto alla cura e alla salute». (0030)

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