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ORRORE A CASSANO | Cocò freddato con un colpo di pistola alla testa

CASSANO ALLO IONIO Sono stati uccisi tutti e tre, anche il bambino di tre anni, con colpi di pistola alla testa e poi dati alle fiamme all`interno dell`auto. Sarebbe questo, secondo quanto trapela da…

Pubblicato il: 24/01/2014 – 22:24
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ORRORE A CASSANO | Cocò freddato con un colpo di pistola alla testa

CASSANO ALLO IONIO Sono stati uccisi tutti e tre, anche il bambino di tre anni, con colpi di pistola alla testa e poi dati alle fiamme all`interno dell`auto. Sarebbe questo, secondo quanto trapela dal riserbo degli inquirenti, l`esito dell`autopsia a cui sono stati sottoposti i resti del bambino di tre anni Nicola “Coco`”, del nonno Giuseppe Iannicelli e della compagna di quest`ultimo Ibtissam Touss i cui scheletri sono stati trovati domenica scorsa all`interno di un`auto completamente bruciata a Cassano allo Ionio.
L`autopsia, eseguita nel`obitorio dell`ospedale di Castrovillari, si è conclusa in serata. Per la relazione definitiva, i periti nominati dalla magistratura si sono presi 60 giorni di tempo ma sarebbe emerso che tutte e tre le vittime sono stati raggiunti almeno da un proiettile alla testa. Resta ancora da definire, invece, la data dei funerali. Sugli scheletri della vittima, infatti, sarà necessario compiere altri accertamenti tecnici.

LA LETTERA DELLA MADRE
Intanto Antonia Maria Iannicelli, la mamma di Coco, al termine della fiaccolata svoltasi a Cassano per dire “no” alla violenza ha diffuso una lettera. “Il mio cuore di mamma – ha scritto – mi suggerisce di conservare nel mio animo il dolore di aver perso un figlio, ma di aver guadagnato un angelo che sicuramente non vuole che noi sulla terra continuiamo a farci del male, perché lui, sempre sorridente come lo era tra noi, vorrebbe certamente che la sua non sia una morte inutile, ma che porti pace nel cuore di tutti“. “Il mio piccolo angelo ora è con Gesù. Sono la mamma di Nicola che il 16 gennaio 2014 in modo tragico e violento ci è stato tolto al grande amore di mamma e papà. Con questa mia lettera voglio soltanto esprimere cio` che il mio animo, anche se trafitto dal grande dolore, mi suggerisce. Dopo aver parlato con tutti coloro che mi sono vicini: le volontarie, il cappellano ed infine il Vescovo di Cassano che mi è venuto a trovare e dopo averlo ascoltato mi ha colpito una sua frase presa dalla Bibbia con cui mi ha fatto riflettere il senso di cio` che è capitato al mio piccolo angelo. Il salmo 54 della Bibbia a un certo punto dice “Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi perchè il male è nelle loro case, è nel loro cuore”, e il vescovo diceva che al male non si risponde mai con il male. Ho capito che dobbiamo cambiare nel cuore e dobbiamo sforzarci di non rispondere con la vendetta ma con l`amore. Questi pensieri mi vengono di fronte alla parola di Dio mi aiuta a capire il perche` della morte del mio piccolo Coco` di appena tre anni“. “E` strano che io possa dire questo – ha concluso Antonia Maria Iannicelli – ma pensando al sogno del mio figlioletto che avrebbe tanto voluto una vita bella e sana, penso a tutti i bambini che sognano di vivere questa vita serenamente. Mi auguro che cio` che è successo adesso non succeda mai più: perchè il dolore di una mamma a cui è stato portato via crudelmente un figlio, è qualcosa che ti strappa le viscere e che non auguro a nessuno. Non ci siano, percio`, più divisioni negli animi di noi grandi per non farli vivere ai nostri figli“.

LA FIACCOLATA
Oltre un migliaio di persone ha partecipato stasera alla fiaccolata promossa dalla Diocesi di Cassano allo Ionio e dall`amministrazione comunale per dire “No alla violenza e a ogni forma di vita che si nutre di malaffare” dopo il triplice omicidio del bambino di tre anni Nicolas “Coco`”, del nonno Giuseppe Iannicelli e della compagna di quest`ultimo Ibtissam Touss i cui cadaveri sono stati poi dati alle fiamme dentro un`auto. La fiaccolata è partita da piazza Cappuccini e si è conclusa dopo aver percorso in silenzio le principali strade del borgo antico, in piazza San Eusebio, davanti la Cattedrale. Vi hanno partecipato rappresentanti dell`Amministrazione comunale e di altre realtà del territorio, il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, quello della Provincia di Cosenza Mario Oliverio ed il presidente della commissione anti `ndrangheta della Regione Calabria Salvatore Magarò. “Se stiamo qui – ha detto il vescovo di Cassano e segretario della Cei mons. Nunzio Galantino – è per ritrovare la voglia di rimetterci in cammino; è per dire che, come non ha senso esaltarsi fino a perdere il senso della realtà, così non è possibile lasciare che bruci, come quei corpi carbonizzati che ho visto estrarre dalle lamiere domenica mattina, la voglia di continuare a camminare, a sperare e a sognare di tanta gente perbene. Nè io nè voi abbiamo il potere di far tornare a vivere i resti carbonizzati di Coco` nè quelli delle altre vittime. Un potere pero` ce l`abbiamo: di non rendere la morte una sorta di macigno che non lascia scampo a nessuno. Non siamo qui per esprimere un generico senso di pietà. Sarebbe troppo poco. La marcia di stasera vuol dire, a partire dall`odore acre di quei corpi bruciati e abbandonati, che qui a Cassano c`è gente che non la pensa assolutamente nè come chi ha ucciso ignorando lo sguardo certamente implorante del piccolo Coco` nè come chi fa del malaffare il suo stile di vita, che rivendica il diritto di vivere in maniera onesta. Chi ha ucciso Cocò gli ha detto: “Tu non vali niente”; “i tuoi sogni e le tue speranze non mi interessano”. “Che Chiesa è la nostra – si è poi chiesto il Vescovo – se continua indisturbata a mettere in scena cerimonie che non contribuiscono a “sentire male al petto` per famiglie senza più punti di riferimento? Se non avverte in maniera responsabile il bisogno di stare per strada; non solo per far processioni o per accompagnare morti al cimitero, ma anche per mettersi alla ricerca dei poveri cristi che, oggi più che mai, cercano un poco di luce?”. Mons. Galantino, infine, ha ricordato la visita fatta nel carcere di Castrovillari. “Sono andato – ha detto – a incontrare la mamma ed il papà di Cocò, oltre alle sue due nonne. Ho detto loro che stasera avremmo sentito presenti anche loro in cammino con noi su una strada diversa: fatta di voglia di riscatto e di voglia di vita nuova. Con loro e con noi, vogliamo sentire in cammino anche il loro bambino. Insieme vogliamo camminare in nome della voglia di vivere di Coco` e di tutti i nostri bambini. Vogliamo camminare per dire insieme no alla violenza e a ogni forma di vita che si nutre di malaffare”. (0090)

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