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Forza Italia punta ancora al rimpasto Decisivo il faccia a faccia Gentile-Santelli

LAMEZIA TERME Si capirà al termine del faccia a faccia (ancora non è stata fissata la data) tra il senatore alfaniano Antonio Gentile e la deputata berlusconiana Jole Santelli se le pretese forziste…

Pubblicato il: 03/02/2014 – 20:15
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Forza Italia punta ancora al rimpasto Decisivo il faccia a faccia Gentile-Santelli

LAMEZIA TERME Si capirà al termine del faccia a faccia (ancora non è stata fissata la data) tra il senatore alfaniano Antonio Gentile e la deputata berlusconiana Jole Santelli se le pretese forziste potranno essere esaudite. Gli azzurri non mollano la presa e anche oggi a Vibo Valentia, dove il gruppo di Forza Italia è tornato a riunirsi (ai consiglieri regionali si sono uniti Sergio Abramo e Roberto Occhiuto), è stato ribadito che non si arretra di un millimetro rispetto alla richiesta di rivedere gli assetti della giunta. Fuori dal politichese, è alla vicepresidenza che i berluscones puntano. Con quali possibilità di successo è ancora presto per dirlo. Ciò che è certo è che Gentile e Scopelliti venderanno cara la pelle. Il governatore difficilmente rinuncerà al contributo del vicepresidente Antonella Stasi, con cui ha un legame politico strettissimo. D`altronde, ai suoi fedelissimi, Scopelliti l`ha detto chiaramente: «Io sono il presidente e decido io. Che mi votino la sfiducia in Consiglio coloro che si affannano a chiedere il rimpasto». Un primo assaggio di come il governatore intenda andare fino in fondo lo si è avuto nel corso dell`ultimo consiglio regionale quando, di fronte alla esplicita richiesta di Caputo di modificare il bando sui rifiuti, ha deciso di tenere la barra diritta, costringendo il consigliere rossanese a fare dietrofront.
In ogni caso, durante il vertice vibonese si è dato ampio spazio alle questioni pratiche, sulle quali i dirigenti azzurri invocano «un cambio di passo». Al primo punto la programmazione della spesa dei fondi comunitari 2014-2020. E poi ancora occhi puntati sulla sanità, dove «la rivoluzione annunciata nel 2010 – è stato il ragionamento portato avanti dai presenti – non è stata portata a termine». Come si vede, si parla di programmi ma si torna sempre al punto di partenza ovvero alla richiesta di maggiore peso politico.

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