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Bilancio positivo per il Tribunale ecclesiastico della Calabria

Il Tribunale ecclesiastico regionale della Calabria, nel corso del 2013, ha introdotto 166 nuove cause, sei in più rispetto al 2012. Ne sono state decise 128, ventotto in meno rispetto al 2012. Sono…

Pubblicato il: 04/02/2014 – 20:01
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Bilancio positivo per il Tribunale ecclesiastico della Calabria

Il Tribunale ecclesiastico regionale della Calabria, nel corso del 2013, ha introdotto 166 nuove cause, sei in più rispetto al 2012. Ne sono state decise 128, ventotto in meno rispetto al 2012. Sono questi alcuni dei dati forniti dal vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico della Calabria, monsignor Francesco Oliva, nel corso dell`inaugurazione dell`anno giudiziario svoltosi alla presenza dei vescovi calabresi presso il seminario di Reggio Calabria. «Le cause pendenti al 31 dicembre 2013 – ha aggiunto – sono 229, trentatré in meno dello scorso anno. La maggior parte dei procedimenti pendenti riguardano le diocesi metropolitane di Reggio, con 50 cause, di Cosenza, con 43 cause e di Catanzaro con 33 cause. Le rimanenti 103 cause provengono da altre diocesi della regione. Di lavoro ce n`è e non poco». Sui “capi di nullità” monsignor Oliva ha evidenziato «il progressivo incremento delle richiesta di nullità per grave difetto di discrezione di giudizio circa i diritti ed i doveri matrimoniali e per l`incapacità per cause psichiche ad assumere gli obblighi essenziali del matrimonio. A seguire vi è il classico capo della simulazione per esclusione dell`indissolubilità (28 casi) e della prole (18 casi). Sull`esito delle 128 cause decise 111 sono state decise affermativamente con la dichiarazione di nullità e 17 negativamente. Un dato che non deve far pensare a una prassi di facili dichiarazioni di nullità in verità si registra un lieve incremento di percentuale di sentenze negative». Monsignor Oliva ha evidenziato anche il «buon risultato del 2013 sulla durata delle cause: 37 decise entro l`anno, altre 54 sono state decise entro due anni, mentre 26 sono andate oltre». Sulle 11 cause andate oltre i due anni monsignor Oliva ha parlato di «casi eccezionali, che hanno richiesto la verifica delle capacità psichiche attraverso una più perizie psichiatriche e psicologiche». Nel suo intervento di saluto, dopo il presidente della Conferenza episcopale calabra monsignor Salvatore Nunnari e il moderatore della cerimonia, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo della diocesi Reggio Calabria-Bova, monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha richiamato tutti alla massima severità nella deontologia professionale. «Perché – ha spiegato – chiunque si accosti al nostro servizio possa cogliere, sincera, la vicinanza  amorevole e non interessata della Chiesa». Ha concluso la cerimonia monsignor Paolo Bianchi vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico regionale lombardo. La Cec si è complimentata con monsignor Galantino per la nomina a segretario della Cei. (0080)

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