Ex Lsu addetti alle pulizie nelle scuole Martedì a Reggio manifestazione in piazza
REGGIO CALABRIA C’è viva preoccupazione per la delicata vertenza che vede coinvolti tutti i lavoratori che si occupano delle pulizie delle scuole, di cui circa 1300 solo in Calabria, di cui 600 nella…

REGGIO CALABRIA C’è viva preoccupazione per la delicata vertenza che vede coinvolti tutti i lavoratori che si occupano delle pulizie delle scuole, di cui circa 1300 solo in Calabria, di cui 600 nella sola Provincia di Reggio Calabria. Samantha Caridi e Valerio Romano, rispettivamente segretari generali di Filcams-Cgil Reggio Calabria- Locri e Filcams-Cgil Piana di Gioia Tauro, pongono l’accento sulla vicenda di «questi lavoratori, di cui la maggior parte donne, già stabilizzati con decreto n. 65 del 2001 (per gli ex Lsu), e con la Legge 124 del 1999 (per i cosiddetti appalti storici ), da anni si vedono costantemente ridurre, da parte dei vari governi, le risorse destinate a finanziare la loro attività». La Filcams – annunciando che martedì 25 febbraio in piazza Italia davanti alla sede della Provincia di Reggio Calabria ci sarà una manifestazione per «sensibilizzare le istituzioni su una vertenza che rischia di diventare un dramma sociale» – cita i tagli susseguitisi dal 2010 fino ad oggi, che hanno ridotto consistentemente le coperture finanziarie previste dal Miur per l’appalto delle pulizie delle scuole, passando da 550 milioni di euro a 290 milioni. Il Decreto del Fare ha apportato un ulteriore taglio di euro 70 milioni previsto per gli anni 2014-2015, di cui solo una parte pari a 34 milioni di euro circa, sono stati recuperati nella “Legge di Stabilità”, a copertura dei mesi di gennaio e febbraio 2014, in conseguenza delle iniziative di lotta dei lavoratori e del sindacato. Il tavolo governativo istituito ad hoc, riunitosi per due volte a fine gennaio alla presenza dei ministeri della Pubblica istruzione, del Lavoro e dell’Economia, nonché dai rappresentanti delle Regioni, delle Province e dell’Anci, per assicurare continuità occupazionale e reddituale a tali lavoratori, non ha portato ad alcuna soluzione della vertenza. Il successivo incontro previsto per il 31 gennaio non ha avuto luogo per impedimenti vari e ad oggi non è stata comunicata alcuna data. Nel frattempo v’è da dire che c’è stato un avvicendamento nel governo del Paese.
Ma intanto – incalzano i sindacati – le aziende del settore hanno comunicato a tutti i loro dipendenti, con lettera raccomandata, la cessazione del rapporto di lavoro alla data del 28 febbraio, che porterebbe, dal 1° marzo 2014, al licenziamento di tutti i lavoratori addetti del settore, senza il subentro dell’azienda aggiudicataria dell’appalto in essere, poiché non ancora assegnato. Una situazione che secondo la sigla della Cgil «avrà grave ripercussione sulla sicurezza igienico-sanitaria e sulla salubrità degli ambienti scolastici, per tutta la popolazione scolastica, e determinerà una grave crisi occupazionale e reddituale per i lavoratori. Inoltre nella giornata di giovedì in Parlamento è stato presentato un emendamento, da inserire nella discussione in corso sull`approvazione del decreto “Salva Roma”, che prevedeva la proroga dell`attuale comma 748 della legge di Stabilità spostando la scadenza dal 28 febbraio al 31 marzo 2014. Durante i lavori di approvazione del suddetto decreto sono stati presentati diversi altri emendamenti che non erano attinenti al testo del decreto stesso, pertanto la Presidenza del Senato ha proceduto allo stralcio dell`80% degli emendamenti presentati, tra cui quello che riguardava gli appalti delle scuole».
Entro la fine di febbraio va in discussione e in votazione un altro decreto, pena la decadenza, e i presentatori dell`emendamento che riguarda gli appalti scolastici stanno valutando di ripresentarlo in questa occasione: per queste ragioni, la mancata approvazione del decreto sta arrecando notevoli disagi, incertezze e preoccupazioni ai lavoratori e alle loro famiglie.
Caridi e Romano chiedono al presidente della Provincia di Reggio e ai sindaci della Provincia, ma anche ai presidi di tutti gli istituti scolastici coinvolti, «un fattivo intervento sul Miur affinché si proroghi l’attività in essere, in attesa dell’insediamento del nuovo governo, per la riconvocazione del tavolo governativo».