CLAN IN BRIANZA | Spunta anche il «braccio destro di Formigoni»
Domenico Zema, ex assessore in un comune della Brianza e uno dei presunti capi della locale di `ndrangheta di Desio, avrebbe portato voti a favore dell`ex assessore regionale lombardo Massimo Ponzoni…

Domenico Zema, ex assessore in un comune della Brianza e uno dei presunti capi della locale di `ndrangheta di Desio, avrebbe portato voti a favore dell`ex assessore regionale lombardo Massimo Ponzoni, «braccio destro di Formigoni». Lo sostiene in una telefonata intercettata Giuseppe Pensabene, il presunto boss della cosca arrestato oggi nell`ambito dell`inchiesta della Dda di Milano. Pensabene, in una intercettazione ambientale dell`aprile 2010, parlando con un presunto affiliato alla cosca e riferendosi a Zema diceva: «L`hanno bruciato, l`hanno arrestato e l`hanno… perché tu dalla politica te ne devi uscire altrimenti tu… Poi ha portato una persona lui su al vertice… che oggi è al vertice qua che si chiama… Questo qua è il braccio destro di Formigoni… come cazzo si chiama che adesso mi sono dimenticato… Ponzoni, Ponzoni… Lo ha appoggiato forte Zema tutte le amicizie sue, i voti suoi glieli ha dati tutti a questo Ponzoni. Poi hanno litigato». Il gip Simone Luerti ricorda nell`ordinanza che Zema venne arrestato nel 2000 in un`inchiesta dei carabinieri del Ros di Reggio Calabria, quando «era assessore all`Urbanistica in quota a Forza Italia presso il comune di Cesano Maderno». Per il gip Zema ha una «posizione di vertice nella Locale desiana» che gli deriva dal suo rapporto «di parentela soprattutto con
il capo della medesima locale, Moscato Annunziato Giuseppe, arrestato nell`operazione “Infinito”» nel luglio 2010. Ponzoni, invece, è stato arrestato in passato nell`ambito dell`inchiesta della Procura di Monza sul cosiddetto “crac Pellicano”.