Al Sant`Anna la protesi per sostituire l`aorta toracica
CATANZARO Il Sant`Anna Hospital di Catanzaro è il primo Centro di alta specialità del cuore, tra quelli del sud Italia, ad avere introdotto la protesi che consente di sostituire l`intera aorta toraci…

CATANZARO Il Sant`Anna Hospital di Catanzaro è il primo Centro di alta specialità del cuore, tra quelli del sud Italia, ad avere introdotto la protesi che consente di sostituire l`intera aorta toracica con un unico intervento chirurgico. Questa particolare tecnologia ha recentemente consentito di salvare la vita a un paziente di appena quarantanove anni, già operato al Sant`Anna alla fine del 2013 ma che è stato colpito da una seconda rottura dell`aorta toracica nel volgere di poche settimane. «Si tratta – afferma il dottor Daniele Maselli, neodirettore dell`Unità di Cardiochirurgia e che a suo tempo aveva introdotto il device anche allo European Hospital di Roma – di una protesi ibrida, costituita cioè da uno stent metallico rivestito da un tubo che viene inserito nell`aorta discendente, cui si fissa senza necessità di suture, e da una porzione tubulare che consente la sostituzione chirurgica in blocco dell`arco dell`aorta, di tutte le arterie che da esso derivano e dell`aorta ascendente».
Nel caso del paziente richiamato in precedenza, l`utilizzo della protesi ha consentito di evitare interventi multipli che avrebbero comportato, oltre all`apertura anteriore del torace, anche un`ampia toracotomia laterale e un rischio proibitivo per il paziente stesso; il quale, giunto in ospedale in condizioni gravissime per una emorragia intratoracica, è stato invece in grado di riprendere la sua vita normale in meno di tre settimane.
«I costi di questa tecnologia sono altissimi e non sono coperti dal Servizio sanitario regionale – spiega ancora Maselli –. Tuttavia il Sant`Anna, dimostrando peraltro una sensibilità non comune, ha deciso di dotarsi comunque e a proprie spese, quindi senza alcun onere per i pazienti, di uno stock permanente di tali protesi a beneficio di tutti i malati con patologia acuta o cronica dell`aorta toracica. Un beneficio eclatante e tangibile, se si pensa che i pazienti con dissezione dell`aorta hanno sperimentato fino ad oggi una sopravvivenza a lungo termine decisamente inferiore a quella della popolazione generale, nonostante fossero stati sottoposti a interventi di successo. Tale minore sopravvivenza era legata soprattutto alla necessità d`interventi plurimi nel corso della vita. Da oggi disponiamo di una nuova arma con la quale saremo forse in grado di cambiare la storia naturale di una malattia insidiosissima e letale». (0050)