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La Pasqua dimessa di Sant`Onofrio

SANT`ONOFRIO Malumori e tensioni sono i sentimenti vissuti nel giorno di Pasqua a Sant`Onofrio. A turbare la festa della resurrezione di Cristo è stata la decisione di annullare, per la prima volta n…

Pubblicato il: 20/04/2014 – 10:09
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La Pasqua dimessa di Sant`Onofrio

SANT`ONOFRIO Malumori e tensioni sono i sentimenti vissuti nel giorno di Pasqua a Sant`Onofrio. A turbare la festa della resurrezione di Cristo è stata la decisione di annullare, per la prima volta nella storia del paese, la processione dell`Affruntata in segno di protesta contro la decisione del comitato per l`ordine e la sicurezza pubblica che aveva affidato alla protezione civile il trasporto delle statue contro le infiltrazioni della `ndrangheta.
La delusione che in qualche momento si è tramutata in tensione era palpabile già un`ora prima della messa che è stata celebrata dal vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo. All`esterno della chiesa di Maria Santissima delle Grazie i carabinieri e la polizia hanno presidiato la zona. Tutto però si è svolto senza particolari problemi. Durante la messa un diacono ha avuto un malore ed è stato soccorso e portato in ospedale per accertamenti. Al termine della funzione religiosa la gente si è scambiata gli auguri con una stretta di mano e un abbraccio.
«Questa messa – ha detto nel corso dell`omelia il vescovo di Mileto, monsignor Luigi Renzo – non è stata preceduta dal rito dell`Affruntata. Voi avete voluto che ciò avvenisse, in un certo senso mi dispiace perché questo rito rappresenta per la vita di una comunità un momento molto bello. Ma la Pasqua – ha aggiunto – è resa più bella e solenne, e meno spettacolare ma più espressiva e cosciente, dalla presenza del vostro vescovo tra voi. Sono qui per esprimervi la mia vicinanza in un momento così sofferto, la mia solidarietà per quello che è stato deciso in qualche modo a vostro danno. Sappiamo bene che l`Affruntata non è uno spettacolo che può essere messo in scena da chiunque, anche dall`esterno della comunità. Non si tratta di trovare degli attori che possono essere sostitutivi. È un momento intenso, di gioia, che esprime allo stesso tempo, un profondo senso religioso nel popolo cristiano che certamente non può essere turbato da calcoli mafiosi. La comunità ha diritto di essere rispettata da tutti».
Il pensiero del presule va «anche alla gente di Stefanaconi che sta vivendo la vostra stessa sofferenza. Oggi, però, sarà una bella giornata, malgrado tutto. La legge deve tutelare l`ordine pubblico del vivere civile, la Chiesa ha il vangelo e la sua legge è la misericordia ed il perdono, come ci ha insegnato Gesù. Buoni e cattivi, Dio ci aspetta tutti. Non basta essere cristiani, bisogna esserlo nei comportamenti e nella ferma volontà a seguire Gesù. Non tutti lo fanno malgrado il Cristo sia morto in croce e risorto anche per loro».
A Sant`Onofrio non è tuttavia la prima volta che la processione subisce “contraccolpi” provocati dai tentativi di allontanare esponenti delle cosche da questo rito popolare facendo così venir meno il loro “prestigio”. Nel 2010, ad esempio, l`Affruntata fu posticipata di una settimana dopo che, nella notte precedente l`evento, la `ndrangheta aveva sparato alcuni colpi di arma da fuoco contro il cancello della casa dell`allora priore della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò, che da sempre organizza la cerimonia. Dopo l`intimidazione la processione fu sospesa e poi celebrata sette giorni dopo. L`anno successivo, stesso copione con l`intimidazione alla squadra di calcio locale, a ridosso della Pasqua scelta dalla chiesa per portare le statue.

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