Ultimo aggiornamento alle 8:50
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Caso Calabria it, Chizzoniti puntualizza e poi rincara «Corea non c`entra, ma la sostanza non cambia»

La querelle di Chizzoniti contro i vertici di Fincalabra e Calabria it continua, ma stavolta il presidente della Commissione di vigilanza deve fare un passo indietro e ammettere un errore. Il caso …

Pubblicato il: 24/04/2014 – 16:04
Caso Calabria it, Chizzoniti puntualizza e poi rincara «Corea non c`entra, ma la sostanza non cambia»

La querelle di Chizzoniti contro i vertici di Fincalabra e Calabria it continua, ma stavolta il presidente della Commissione di vigilanza deve fare un passo indietro e ammettere un errore. Il caso riguarda il consulente di Calabria it Stefano Corea, a cui Chizzoniti aveva attribuito il ruolo di componente del collegio sindacale di Fincalabra, «nella cui orbita gravita Calabria it, per cui il predetto “sindaco-consulente” si trova nel doppio ruolo di controllore e controllato. Uno scambio di persona che il presidente della commissione consiliare ha deciso di rettificare, puntualizzando che «in assoluta buonafede, sono incorso in un molto deprecabile errore materiale – rectius – di persona laddove il ruolo di controllore-controllato è stato infatti da me, sin dal dicembre 2013, attribuito al sindaco-consulente Giuseppe Iurato». Dunque il “conflitto d`interessi” di cui parla Chizzoniti sarebbe riferito a Iurato, non a Corea. «Ho già responsabilmente provveduto – spiega il presidente della Commissione – a informare le Procure adite rappresentando contestualmente il mio più sincero e sentito rammarico che estendo doverosamente all’incolpevole, sul punto, Corea».
Per il resto, Chizzoniti conferma invece «integralmente» il contenuto dell’esposto contro i vertici della società controllata, ulteriormente arricchito da una «chicca investigativa connessa al trasferimento di taluni uffici di Calabria it a Montalto Uffugo dove, per quanto appreso, opererebbero in uno stabile di proprietà di una società appartenente, manco a dirlo, proprio a De Rose», il presidente di Fincalabra. «Visto che la legge regionale 24/13, che ho concorso ad approvare – continua Chizzoniti – indica, secondo il Corea pensiero, inesorabilmente il termine del 31 dicembre 2013 (per la verità già prorogato) per liquidare Calabria it, qualcuno può avere l’amabilità di spiegare perché Attilio Funaro (il commissario liquidatore di Calabria it, ndr) “ha ritenuto necessario dotarsi dell’ausilio di specifiche figure professionali”, per un complessivo importo di ben 40mila euro oltre spese accessorie? E perché Corea considera con altera supponenza la prefata legge “mai violata”, laddove, di contro, con gelida, cinica e distratta disinvoltura, la stessa invece è stata coralmente calpestata proprio nella previsione dell’articolo 11 comma 4, funzionalmente quanto strumentalmente parzialmente ex adverso invocato? Il predetto consulente, infatti, tredicesimo apostolo, in proprio e per conto terzi (Iurato-Santuori-De Rose-Funaro e confratelli), dimentica e sorvola “cognita causa” che la predetta norma, proprio allo stesso articolo 11 comma 4, prescrive (inutilmente?)  anche che la liquidazione de qua agitur, debba avvenire “garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della Società Calabria imprese e territorio srl posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2013, attraverso il trasferimento alla Società Fincalabra spa sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l’equilibrio economico-finanziario della società”. Disposizione – ex multis – integrata e ribadita anche dagli ordini del giorno approvati dall’unanimità dal consiglio regionale».
«Possibile che ai tre consulenti – attacca Chizzoniti –, di indubbio spessore professionale, questo insignificante ammennicolo che mette sul lastrico 131 famiglie sia articamente sfuggito? Che bisogno c’era di coinvolgere e remunerare tre tecnici visto che nel disprezzo totale della legge 24/13 la sorte dei 131 lavoratori era già stata altrove tumulata?».
Il presidente della Commissione vuole togliersi altri sassolini dalle scarpe: «Residua galleggiando alla deriva di posizioni a dir poco indifendibili la preannunciata querela nei miei confronti. Sul punto, dopo 40 anni di attività professionale esercitata nelle aule della giustizia penale di tutta Italia, mi ritengo sommessamente attrezzato a fronteggiarla adeguatamente, incoraggiato anche dalle figuracce collezionate da quei magistrati che ex ante temerariamente mi hanno querelato inanellando inesorabili sconfitte anche in Cassazione. L’augurio, l’auspicio e la speranza è che il campo, ove mai si dovesse giocare questa ennesima partita (sono in fase di riscaldamento), resti autenticamente “neutro” indipendentemente dalla occasionale circostanza che la gentile consorte di Corea eserciti (mi dicono anche bene) le funzioni di magistrato al palazzo di giustizia di Catanzaro. Contaminante, altresì, la ghiotta, sfiziosa e gustosa curiosità volta a capire come mai Corea invocando rettifiche ex articolo 8 legge 47/48, abbia utilizzato, in data 21 aprile 2014, le stesse, identiche uguali e perfettamente sovrapponibili espressioni già utilizzate dal controllore-controllato Iurato che, minacciando querele (vizietto di cordata) sin dal 10 dicembre 2013 (Il Quotidiano della Calabria) e 18 Dicembre 2013 (L’ora della Calabria) ha tuonato: “Il commissario liquidatore di Calabria imprese e territorio, Attilio Funaro, ha ritenuto necessario dotarsi dell’ausilio di specifiche figure professionali…”, aggiungendo che le fatiche di Ercole che attendevano l’arduo compito dei consulenti “hanno suggerito al commissario liquidatore di ricercare (attraverso bandi, manifestazioni di interesse, selezioni ecc, ecc…?) professionisti in grado di supportare l’attività di liquidazione”. Il tutto, sfrontatamente riproposto a distanza di ben cinque mesi nel contesto di una sospetta quanto convergente unità di intenti anche espressivi che sicuramente saranno esplorate sul versante dell’affectio societatis teso alla consumazione di un pactum sceleris sulla pelle di 131 lavoratori. Giaculatorie perfettamente sovrapponibili che relegano il più infuso mago Silvan al ruolo di volenteroso dilettante senza futuro. Ma per la cornice dorata dello stampatore De Rose, per dirla con linguaggio da caserma dei carabinieri, “già noto a questi uffici”, quanto meno per via delle capricciose rotative, nulla è precluso, neanche un sempre più probabile processo di canonizzazione che dopo quello celebrato per due giganteschi pontefici ben potrebbe appunto portare quanto meno alla beatificazione chi non ha esitato a sbattere la porta in faccia di Fincalabra a 131 onesti e capacissimi lavoratori. A proposito: per caso il consulente Corea è a conoscenza del nominativo del proprietario dell’immobile dove operano gli uffici di Calabria it a Montalto Uffugo? Se la sente di escludere che gli stessi potrebbero appartenere a una società riconducibile proprio a De Rose? Se ciò fosse e anche se ciò non fosse, in molti dovrebbero avvertire la sensibilità (tardiva) di cominciare ad arrossire per la vergogna, evitando di appesantire una già gravosa condizione personale attenendosi scrupolosamente all’eloquente significato del noto brocardo secondo cui :”res est magna tacere”». (0040)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x