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Sanità, Pacenza vuole lo sblocco del turnover

«L’austerità e il rigore sono state direttrici necessarie per il recupero del debito sanitario in Calabria fino all’ultima rilevazione da parte del Tavolo Massicci in cui è stato constatato che va …

Pubblicato il: 07/06/2014 – 22:00

«L’austerità e il rigore sono state direttrici necessarie per il recupero del debito sanitario in Calabria fino all’ultima rilevazione da parte del Tavolo Massicci in cui è stato constatato che va consolidandosi sempre più l’equilibrio di bilancio; ma oggi è necessario anche comprendere quanto sostenuto dai medici, da tutti gli operatori e gli addetti del mondo sanitario che chiedono lo sblocco del turnover»: così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza sulle recenti proteste sollevate in regione dopo il mancato via libera da parte del Tavolo Massicci alle nuove assunzioni in ambito sanitario.

«Comprendo – commenta Pacenza – tutte le difficoltà evidenziate dagli operatori della sanità che, adesso, non ce la fanno proprio più a sostenere i ritmi e i carichi di lavoro diventati ingestibili a causa di un numero esiguo di medici e di operatori presenti in tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della Calabria. È ormai convinzione comune che, proprio il mancato avvicendamento del personale, stia seriamente compromettendo l’erogazione dei Lea. Ebbene, stando all’ultimo verbale prodotto dal tavolo ministeriale di revisione contabile, così come anche riferito dal sub commissario Urbani, il ministero della Salute non avrebbe proprio chiuso alle assunzioni, anzi avrebbe chiesto solo più tempo per approfondire meglio la documentazione presentata dal regime commissariale. La speranza è che a Roma comprendano come, in tutta la Calabria, sia oggi necessario procedere all’assunzione di un numero consistente di medici, infermieri, Oss e tecnici del settore».

Pacenza ricorda poi «che nel 2013 si è proceduto ad una riduzione della spesa sanitaria pari a 31 milioni di euro, raggiungendo così un totale di 232 milioni di euro in meno dal 2009. Il rigore, per tanto, deve fare adesso spazio al buon senso e alla sinergia politica. Mi rivolgo quindi a tutti rappresentanti parlamentari della Calabria perché, insieme, facciano quadrato e attuino le dovute pressioni presso il ministero della Salute affinché, tale dicastero, conceda quantomeno una deroga per le assunzioni in Calabria. In questa battaglia – conclude il consigliere regionale di maggioranza – mi sento vicino ai tanti medici, infermieri e operatori sanitari della regione che in queste ore stanno manifestando il loro dissenso verso una decisione non più comprensibile da parte del ministero».

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