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La destra "sociale " di Scopelliti

REGGIO CALABRIA Se Silvio Berlusconi ha dovuto aspettare la condanna decisa dai giudici per riavvicinarsi fisicamente a quelle comunità che per anni ha dichiarato di rappresentare, Giuseppe Scopell…

Pubblicato il: 28/06/2014 – 13:42
La destra "sociale " di Scopelliti

REGGIO CALABRIA Se Silvio Berlusconi ha dovuto aspettare la condanna decisa dai giudici per riavvicinarsi fisicamente a quelle comunità che per anni ha dichiarato di rappresentare, Giuseppe Scopelliti, come l’ex presidente del Consiglio inciampato in una condanna e defenestrato per effetto della legge Severino, la svolta “sociale” l’ha invece cercata. O almeno così dice. «La politica è al servizio dei cittadini, questo è il nuovo slogan di Ncd» afferma nell’annunciare la trasformazione degli otto circoli Ncd di Reggio Calabria in centri d’ascolto, di gratuita assistenza legale, tributaria, scolastica e medico legale, come pure di tutoraggio per chi volesse approfittare «delle tante opportunità che la Regione Calabria mette a disposizione tramite bando pubblico, come quella del microcredito o del credito sociale».
«Alcuni dicono che vogliamo fare dei Caf – mette le mani avanti Scopelliti – ma noi crediamo che, in questo momento di vuoto istituzionale, i reggini abbiano bisogno di un interlocutore politico che dopo il commissariamento non c’è più». In realtà, ai più la manovra sembra prodromica alla campagna elettorale per le comunali a Reggio e le regionali che inizia a scaldare i motori in vista del rush finale dell’autunno, ma questo Scopelliti non lo dice.
Orfano dei big del consiglio regionale, che si nascono in platea o si assiepano in corridoio, l’ex governatore schiera accanto a sé quelli che – annuncia – saranno i coordinatori dell’iniziativa sul territorio. C’è il medico Enzo Vitale che non promette visite ambulatoriali gratuite ma lascia intendere un canale privilegiato «con strutture con cui siamo in rapporti», ma anche una funzione di mediazione fra pazienti e medici in casi di «litigiosità sanitaria» per evitare code legali a «errori medici che si sa possono capitare»; il commercialista Fabrizio Condemi che prefigura aiuti per compilare 730 e 740; l’avvocato Mary Scambia che promette assistenza e gratuito patrocinio legale; il preside Chiappalone che giura di voler formare ancora giovani menti dando ripetizioni private gratuite su appuntamento grazie al supporto di trenta docenti che hanno aderito all’iniziativa; Salvo Palermo che assicura aiuto nelle consulenze di lavoro; l’architetto Dina Porpiglia in quelle tecniche e amministrative «ad esempio per permessi e concessioni» e Domenico Siclari nell’interpretazione «dei tanti bandi pubblici che grazie alla Regione danno tante possibilità in questo periodo di crisi».
Infine toccherà a Sara Lo Presti occuparsi delle attività più marcatamente sociali, organizzando – in tandem con la presidente della commissione pari opportunità Giovanna Cusumano – un centro d’ascolto per le donne vittime di violenza o abusi, ma anche progetti mirati agli anziani «valorizzando l’esperienza del progetto Ever green pensato per il Comune di Reggio dall’allora assessore Tilde Minasi», che arriva in ritardo e cerca di nascondersi in platea, fin quando lo stesso Scopelliti con un cenno perentorio non la richiama in prima fila.
Al termine di una stagione commissariale per Scopelliti «decisamente deficitaria sul piano del rapporto del cittadino e non solo», il Nuovo Centro Destra – promette – «vuole tendere una mano al cittadino privato di interlocutori e servizi. Da Reggio lanciamo una sperimentazione, un elemento nuovo di confronto tra la politica e il cittadino. Circoli che si “aprono” al territorio in un momento difficile fatto di disagi ed emergenze».
Disagi ed emergenze che secondo quanto affermato dal Tribunale di Reggio Calabria, con la sentenza che ha condannato Scopelliti a sei anni di reclusione per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, è stato proprio l’ex sindaco a provocare con una gestione dissennata. Ma cui un pallido Scopelliti non fa accenno alcuno. «La politica – dice severo – è la più alta forma di carità». Forse però – ma questo rimane fra le righe – la carità è anche un modo per rattoppare un’immagine ammaccata – e il recente fallimento elettorale lo certifica – da troppi scandali e scivoloni non solo giudiziari.

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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