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Canale dice sì a Magorno. E gli "Oliverio boys" si defilano

LAMEZIA TERME C’erano proprio tutti a Lamezia. Tutti tranne i rappresentanti cosentini che fanno riferimento a Mario Oliverio. La riunione dell’Area Canale, convocata per questa mattina in un noto …

Pubblicato il: 05/07/2014 – 14:11
Canale dice sì a Magorno. E gli "Oliverio boys" si defilano

LAMEZIA TERME C’erano proprio tutti a Lamezia. Tutti tranne i rappresentanti cosentini che fanno riferimento a Mario Oliverio. La riunione dell’Area Canale, convocata per questa mattina in un noto hotel della città della Piana, ha visto la partecipazione di tutto lo stato maggiore della “corrente” che fa capo all’ex competitor di Ernesto Magorno alle ultime primarie per la segreteria. Hanno risposto presente i reggini (Gigi Meduri in testa), i catanzaresi (Pasquale Mancuso), i lametini (Italo Reale), più tutti i vari componenti provinciali dell’assemblea calabrese. Assenti ingiustificati, invece, i cosentini, rappresentati dal solo Pasquale Motta, storico collaboratore del duo Oliverio-Adamo, arrivato a Lamezia nell’inedito ruolo di osservatore interessato. È quasi scontato dire che il presidente della Provincia di Cosenza voglia conoscere i movimenti di quella che, fino a pochi giorni fa, era la sua area di riferimento. Poi la proposta dei renziani e del segretario Magorno di presentare Massimo Canale come candidato unico del Pd ha letteralmente spaccato il fronte della minoranza d’alemian-bersaniana.
Oliverio, che ha ufficializzato la sua discesa in campo per le primarie già un anno fa, ha interpretato la mossa del segretario come un affronto e un tentativo di strumentalizzare Canale per colpire lui e mandare a carte e quarantotto la sua candidatura. Il nervosismo dell’ex parlamentare sembra essere arrivato al parossismo, se è vero che lo stesso Canale, ieri, ha cercato di convincerlo, senza esito, a prendere parte al vertice di oggi. Niente da fare. Addirittura pare che Oliverio non abbia nemmeno risposto all’ultima chiamata (in tutto sono state tre) di Canale.
A Lamezia i lavori sono andati avanti comunque, e il campo è stato sgombrato da un bel po’ di ostacoli. La proposta di Magorno non è stata affatto interpretata come un diversivo per mettere in difficoltà Oliverio, ma anzi come un’alternativa seria e credibile per mantenere unito il Pd calabrese nel segno del rinnovamento della sua classe dirigente. Il ragionamento di Canale è piuttosto lineare: non possiamo dare l’impressione di non avere un progetto al di là dei nomi. Un modo per dire: se i renziani ci sponsorizzano, perché mai dovremmo dire di no? Farlo significherebbe dare più importanza agli uomini (in questo caso Oliverio) che ai programmi e a un’idea precisa di Calabria. E il fronte dei “cuperliani” non ha intenzione di commettere un simile sbaglio. Né valgono le illazioni su possibili manovre messe a punto per sfruttare ad arte il nome di Canale. Perché – riflettono i suoi – la candidatura di Massimo dovrebbe essere strumentale solo adesso e non lo era quando è stato chiamato a correre per la leadership del partito regionale?
Certo è che le tensioni di queste ultime ore sono fieno in cascina per Magorno. La sua proposta ha sparigliato le carte e stupito un po’ tutti. E la “concessione” della candidatura al suo ex avversario alle primarie è una mossa che in qualche modo acuisce la lotta – sempre presente nei democrat – tra baronie conservative e innovatori.
La sintesi dovrà essere trovata presto, senza contare che deve essere ancora sciolto il nodo relativo alle primarie. Canale ha già manifestato l’intenzione di avere un chiarimento con Oliverio per trovare una soluzione che accontenti tutti e non comporti strascichi polemici in grado di debilitare il partito. Senza un accordo, però, ognuno andrà avanti per la sua strada, con tutte le conseguenze del caso. La frattura della minoranza del Pd avrebbe effetti difficilmente prevedibili e forse potrebbe in qualche modo convincere i vertici romani a giocare la carta del Papa nero o di una soluzione “autoritaria” e calata dall’alto.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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