CAOS SANITÀ | I vertici della Campanella: nessuna polemica con Crotone
CATANZARO «È bene chiarire che il riferimento all’apertura di un nuovo centro oncologico a Crotone – apparsa di recente sui giornali – aveva esclusivamente il senso di rilevare come il settore dell’o…

CATANZARO «È bene chiarire che il riferimento all’apertura di un nuovo centro oncologico a Crotone – apparsa di recente sui giornali – aveva esclusivamente il senso di rilevare come il settore dell’oncologia abbia una grande carenza, tanto da spingere imprenditori privati ad investirvi proprie risorse». Il presidente della Fondazione Campanella, Paolo Falzea, e il direttore generale, Mario Martina correggono il tiro. Una sorta di parziale dietrofront del management della Fondazione Campanella che, dopo aver lanciato il sasso contro la struttura crotonese – guarda caso del marito della governatrice facente funzione, Antonella Stasi – nella missiva-denuncia inviata al presidente del Consiglio Renzi e ad alcuni ministri, ritornano sui loro passi.
E per rafforzare la nuova linea – più morbida o comunque meno pungente nei confronti della Regione (tra l’altro comproprietaria del centro oncologico) – passano addirittura alle lusinghe. «Lungi da noi qualunque spunto polemico verso imprenditori privati – sottolineano Falzea e Martina – che investono il loro denaro per migliorare l’offerta di servizi ai malati oncologici della Regione. Riteniamo, infatti, ed i dati dell’emigrazione sanitaria in campo oncologico lo confermano, che vi sia spazio per chiunque voglia offrire servizi di questo tipo».
Puntuale arriva anche la presa di posizione della presidente f.f. della Regione Calabria Antonella Stasi. «Pur comprendendo le preoccupazioni, quanto dichiarato dal presidente della Fondazione Falzea e dal direttore generale Martina – afferma la Stasi – mi induce a chiedere loro maggiore collaborazione nei rapporti istituzionali. Voglio ricordare, in primis, che se la struttura è rimasta operativa fino ad oggi è stato solo merito di questo governo regionale, in primis del Presidente Scopelliti e oggi di tutta la maggioranza».
Secondo la Stasi, «il percorso seguito in questi anni è stato obbligatorio, dettato dal “Tavolo Massicci” e dai due ministeri (Salute e Finanze) che hanno ravvisato la necessità di una modifica del soggetto giuridico, al fine di poterne garantire la continuità». E ancora. «In queste settimane – sottolinea la Stasi – c’è stato un impegno serrato, con ben otto riunioni a cui ho partecipato personalmente, durante le quali i nostri legali affiancati dai tecnici dei dipartimenti Bilancio e Tutela della Salute, hanno elaborato le soluzioni per arrivare ad un accordo transattivo rispetto alle somme da destinare alla fondazione. Ad oggi, condiviso tale percorso con la giunta e con i dipartimenti della Regione Calabria, è necessaria esclusivamente l’individuazione della copertura finanziaria che non può che avvenire in una prossima variazione di bilancio, la quale dovrebbe essere assunta non oltre il mese di luglio, ma con modalità e tempistica da concordare».
Per la governatrice facente funzione, «sono state anche determinate le prestazioni sanitarie non oncologiche che la fondazione Campanella ha fornito dal 2013 ad oggi, ma è necessaria la nomina di un nuovo Commissario perché gli atti vengano firmati e producano effetti. Tutto ciò per ribadire, intanto, che secondo gli impegni assunti dallo stesso Presidente Scopelliti mi sono personalmente dedicata in questo periodo a salvare la fondazione Campanella e tutte le parti coinvolte, non solo dal punto di vista lavorativo ma soprattutto rispetto alle cure da erogare, nonostante le difficoltà oggettive dovute ad anni di cattiva gestione».
«Mi auguro – conclude – che il premier Renzi e i vari Ministri interpellati riescano a dare risposte ma voglio dire al personale e, soprattutto, ai pazienti, che nel frattempo la Regione continuerà a lavorare per completare il percorso avviato che dovrebbe consentire di avere risorse finanziare per superare la fase critica e trasferire le unità non oncologiche al Mater Domini, non appena l’ufficio del Commissario e l’Università sottoscriveranno il necessario protocollo». (0090)