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Disabile stuprato, giudizio immediato per sei

REGGIO CALABRIA Lo hanno violentato, seviziato, gli hanno messo una catena al collo come se fosse un cane, costringendolo a camminare carponi al guinzaglio, gli hanno sputato contro, costringendolo a…

Pubblicato il: 29/07/2014 – 13:53
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Disabile stuprato, giudizio immediato per sei

REGGIO CALABRIA Lo hanno violentato, seviziato, gli hanno messo una catena al collo come se fosse un cane, costringendolo a camminare carponi al guinzaglio, gli hanno sputato contro, costringendolo a baciare loro i piedi, per poi violarlo con un bastone. Per la notte di orrore del trentaquattrenne disabile reggino, il pm Sara Amerio ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Angelo Calabrese, Domenica Giovanna Catalano, Francesco Calabrese, Latifa Aatiq, Domenico Calabrese e Safaa Aatiq, tutti accusati a vario titolo di violenza sessuale di gruppo, corruzione di minore e sequestro di persona.
Erano tutti stati fermati qualche settimana dopo quella notte d’orrore del 24 gennaio scorso, quando il ragazzo – affetto da una grave forma di disabilità che lo rende invalido all’85 per cento – è stato invitato ad una festa di compleanno per divenirne la vittima. Tra risate, grida e alcool che scorre a fiumi, all’uomo – stordito dall’alcool che i suoi aguzzini lo hanno costretto a bere – sono state inflitte ogni genere di sevizie, di fronte agli occhi di due bambine – una di due anni, l’altra di pochi mesi – che, in presenza dei genitori, sono state testimoni incolpevoli delle azioni più brutali. La più grande è stata addirittura posizionata sulla schiena della vittima, quando si trovava a terra gattoni.
Stando a quanto emerso dalle indagini, a fare da regista alla nottata di orrore del ragazzo sarebbe stata una delle due donne marocchine, che inizialmente avrebbe coinvolto il giovane in un ballo sensuale, poi sfociato presumibilmente negli abusi sessuali, avvenuti – sottolineano i magistrati – abusando delle condizioni di inferiorità psichica della vittima, da più persone riunite in gruppo e con le aggravanti di aver commesso il fatto per motivi abbietti e futili nonché di aver agito con crudeltà e con l’uso di sostanze alcoliche. Ma ai responsabili vengono contestati anche la corruzione di minore perché il tutto è avvenuto di fronte agli occhi di due minori, e il sequestro di persona perché tutti avrebbero trattenuto il 34enne dentro la casa, malgrado avesse provato ad andare via.

 

Alessia Candito

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