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Maiolo spiazza tutti: ora un "governo di responsabilità"

REGGIO CALABRIA Mario Maiolo spariglia i giochi della politica calabrese. Primarie? Investiture romane? Consenso? Il consigliere regionale del Pd punta tutto sui programmi. Quelli utili a far uscire…

Pubblicato il: 07/08/2014 – 20:14
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Maiolo spiazza tutti: ora un "governo di responsabilità"

REGGIO CALABRIA Mario Maiolo spariglia i giochi della politica calabrese. Primarie? Investiture romane? Consenso? Il consigliere regionale del Pd punta tutto sui programmi. Quelli utili a far uscire la regione dallo stato di emergenza che interessa tutti i settori. (Quasi) nessuno escluso. Come fare? Anche attraverso un “governo di responsabilità” che – sulla scorta di quanto già successo in Italia con i governi Monti, Letta e, in parte, Renzi – pensi prioritariamente a come fare uscire dalle secche la Calabria. Maiolo lancia insomma un sasso nello stagno della politica regionale, forse troppo presa dalla discussione/scontro sulle primarie del centrosinistra e dalle diatribe tra gli alleati Fi e Ncd. Prima i problemi, sembra dire il consigliere democrat che, forte della grande affermazione alle ultime europee (è stato il calabrese più votato), tenta di cambiare l’agenda delle istituzioni calabresi. Ma non parlategli di una sua candidatura o di liste da presentare a supporto di questo o quel polo. «Prima – dice – bisogna scrivere il programma e vedere le reazioni che riesce a suscitare tra i calabresi».

Per Maiolo «è giunto il momento, in Calabria e per la Calabria, di assumersi la responsabilità di individuare soluzioni programmatiche credibili rispetto alla grave situazione economica e sociale in cui versa la nostra regione. Credo fermamente che sia giunto il momento di verificare la possibilità di realizzare un governo di responsabilità regionale che sia frutto della collaborazione delle forze positive esistenti in Calabria: chi è già impegnato in politica, chi vorrebbe impegnarsi ma non ne riscontra le condizioni di agibilità, chi è impegnato nella società civile e nella vita economica e produttiva della Regione e vorrebbe fare di più». Un governo che abbia «un programma organico, realistico e lungimirante sulla cui base possa distinguersi chiaramente tra chi ha a cuore il futuro della Calabria, vuole mostrare la sua amicizia verso la propria terra e chi, invece, vuole mantenere lo stato attuale che agevola direttamente o indirettamente clientelismo e collusione, favorendo la rete negativa che tiene legati i “nemici della Calabria”. Poche e indifferibili le azioni per dare slancio alla Regione e affrontare un’incisiva azione di governo». Maiolo pensa alla riorganizzazione dell’assetto istituzionale e burocratico della Regione, alla luce delle riforme istituzionali nazionali e dell’istituzione della Città metropolitana; alla programmazione del nuovo ciclo di Fondi europei per il 2014-2020, «mirata a un piano di sviluppo industriale della Calabria e a un serio piano di formazione professionale che garantisca il reinserimento occupazionale dei percettori di ammortizzatori sociali e dei precari, per interrompere una pratica eticamente inaccettabile»; all’attuazione di un «Piano della ricerca e dell’innovazione condiviso da Regione, università, centri di ricerca e imprese, indirizzato a soddisfare la domanda interna avanzata dal sistema produttivo con un accento imprescindibile sull’organizzazione dei servizi dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia basandosi sul rispetto dell’equilibrio finanziario di gestione e sulla riscossione diretta delle tariffe da parte dei gestori».

L’ex assessore regionale ritiene necessario «l’ammodernamento del sistema strutturale e tecnologico del comparto della sanità, dalla costruzione di una rete territoriale sanitaria e socio-sanitaria integrata in modalità economicamente sostenibile che metta al centro della gestione ordinaria e della programmazione il malato e gli operatori»; la «riqualificazione e l’adeguamento della competitività sui mercati, attraverso investimenti pubblici mirati, dei settori peculiari e ad alto potenziale quali agricoltura, turismo ed edilizia, a iniziare rispettivamente dalla specializzazione colturale, dalla qualificazione della rete dei “turismi” e dall’housing sociale»; «l’attuazione del Piano delle sostenibilità orientato all’equilibrio tra valorizzazione e tutela ambientale, difesa del suolo, sistema delle infrastrutture e delle mobilità, con particolare attenzione al rapporto tra le aree urbane e le aree marginali e alle smart cities nel trasparente rapporto delle pari opportunità sostenibili».

Maiolo, nel quadro di questa «straordinaria e inderogabile azione di responsabilità regionale», sarebbe disposto a esporsi in prima persona: «Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità, a iniziare dall’odierna proposta che ritengo doveroso sottoporre alla valutazione delle donne e degli uomini calabresi, delle attuali e future classi dirigenti, di tutte le istituzioni economiche, sociali, laiche e della Chiesa cattolica calabrese. Ritengo necessario avviare un’azione politica di confronto a trecentosessanta gradi per superare lo schema della sterile alternanza tra centrodestra e centrosinistra che finora ha dato prova di fallimento e non ha inciso in maniera visibile sull’avanzamento dell’azione di governo per la soluzione dei problemi reali dei cittadini calabresi. A tal fine è necessario chiedere al governo nazionale ed europeo, alla magistratura e alle forze dell’ordine un impegno comune nel supportare la Calabria e il suo governo in questa fase di transizione, soprattutto nella lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata e alle economie illegale. È altrettanto necessario tuttavia, nel rispetto delle reciproche autonomie, rinunciare agli anacronistici e improduttivi rituali appelli ai governi centrali che generano solo deresponsabilizzazione e assistenzialismo. È ormai indifferibile il tempo di assumere finalmente la programmazione e la gestione di dieci anni di governo regionale con la responsabilità necessaria a garantire il diritto di futuro ai calabresi e alla Regione Calabria».

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