BRIATICO (VIBO VALENTIA) Sono stati due tecnici dell’Arpacal, Maria Antonella Daniele e Gerardo Giannini, arrivati sul posto per un’indagine sulla presenza di microalghe tossiche, ad accorgersi che, nei pressi del torrente Murria, a Briatico, qualcosa non quadrava. Hanno, così, allontanato i bagnanti dall’area, «che presentava un evidente inquinamento, perché non vi era alcuna indicazione o cartellonistica a riportare l’evento». È successo che nell’area di balneazione della “Rocchetta”, sulla costa vibonese, è stato «rilevato un probabile sversamento fognario». Lo spiega il direttore del dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), Angela Maria Diano, che, questa mattina, ha inviato una nota al sindaco di Briatico e alle autorità competenti.
L’Arpacal invita il primo cittadino, «a rimuovere le cause dell’inquinamento e ad attuare urgenti misure di gestione previste dal decreto legislativo 116 del 2008 (articolo 5), in particolare: a delimitare la zona vietata alla balneazione e ad apporre, nella zona interessata, in un’ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze dell’area di balneazione, segnaletica ben visibile che indichi il divieto di balneazione e ogni altra informazione prevista a tutela della salute dei bagnanti». Il torrente Murria è stato interessato da un fenomeno di inquinamento già il 30 luglio scorso. Nuove analisi saranno avviate nella giornata di oggi. (0020)
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