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Papasso divide il Pd

COSENZA Se non è un vero e proprio caso “Papasso” poco ci manca. Per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza si registrano le prime schermaglie tra le varie anime del Parti…

Pubblicato il: 18/09/2014 – 10:53
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Papasso divide il Pd

COSENZA Se non è un vero e proprio caso “Papasso” poco ci manca. Per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza si registrano le prime schermaglie tra le varie anime del Partito democratico. Una scelta, quella del sindaco di Cassano, nata da un tavolo romano teso ad adottare una strategia condivisa su tutte le candidature locali che sembra creare non pochi mal di pancia. Forse il più clamoroso quello registrato dalla città natale di Papasso, dove l’esponente del Partito socialista guida una giunta senza l’appoggio dei democrat. Da qui forse il “niet” giunto dalla sezione locale del Pd che giudica la scelta del sindaco della città “verticistica”. In una durissima nota del Partito democratico cassanese si legge, infatti, che «una scelta calata dall’alto in merito alle candidature rischia ora di amplificare a dismisura tale dimensione e di compromettere seriamente la vera rappresentatività dei territori». Per cui scrivono gli esponenti del Pd cassanese «lungi da noi voler mettere in discussione le alleanze politiche che il Pd nazionale ha stretto con altre forze del centrosinistra o polemizzare con esse, ma nel massimo rispetto ed alla luce di quanto sopraesposto, affermiamo con forza la ferma convinzione che debba prevalere il principio secondo il quale la scelta dei candidati – ciò vale sempre ma ancor più nel caso specifico dell’elezione Provinciale che deve supplire alla elezione di II livello, già di per sè viziata – non può che avvenire sui territori interessati e rispettare la volontà degli stessi». Ancora più dura la posizione di Marco Ambrogio, vicecapogruppo del Pd al Comune di Cosenza che, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud, attacca frontalmente e sul piano personale Papasso considerandolo “anziano” e per questo non gradito alla corrente Renziana del partito. Una dichiarazione che ha mandato su tutte le furie diversi esponenti proprio dell’area che si richiama al premier. In una nota congiunta, infatti, Felice D’Alessandro, Giovanni Manoccio, Roberto Rizzuti e Leofranco Rizzuti considerano le parole di Ambrogio non appartenenti «al pensiero dell’area renziana. E ne prendono per questo le distanze. «A 57 anni – scrivono – si ha il diritto di rappresentare un’idea di politica e l’età non può diventare un handicap pena l’esclusione dalle cariche amministrative e di partito. La stessa candidatura di Gianluca Callipo non è stata fatta solo in merito all’anagrafe ma anche perché si è scelto un ottimo sindaco e francamente le due cose non sono proprio in nessun caso in contraddizione». Gli esponenti renziani colgono anche l’occasione per ricostruire le ultime tappe che stanno portando ad una scelta che valutano debba essere «condivisa» del candidato alla presidenza della Provincia di Cosenza. Nella nota gli esponenti ricordano di aver indicato nel sindaco di Rovito, Felice D’Alessandro, il nome su cui il Pd prima e la coalizione poi potessero «confrontarsi per un eventuale candidatura» ma senza preclusioni, visto che «la proposta mirava a creare le condizioni per una scelta condivisa che riportasse all’unità della coalizione». Una linea che sembra quella portante dei vertici del Pd cosentino. Proprio per dirimere la vicenda “Papasso” c’è stato un incontro tra il segretario provinciale Luigi Guglielmelli e il regionale Ernesto Magorno. Un faccia a faccia per evitare inutili strappi all’interno della coalizione e per ricucire i rapporti soprattutto all’interno dell’area renziana. «Prenderemo in considerazione quanto esposto dal circolo di Cassano – fanno sapere dalla segreteria provinciale -. Ma è anche vero che questioni localistiche non possono compromettere la linea che il partito sta adottando a livello nazionale e regionale». Una posizione che non sembra lasciare margini di dubbi su quale strada verrà intrapresa dai democrat sulla scelta del candidato presidente non solo per la Provincia di Cosenza. 

 

AMBROGIO CORREGGE IL TIRO «Ho grande rispetto per la storia socialista e per tutti militanti calabresi, e per la vicenda della provincia di Cosenza e le relative dichiarazioni apparse oggi sulla stampa, volevo ribadire intanto che si tratta di mie dichiarazioni personali e non di area che sicuramente non volevano essere offensive nei confronti di alcuno ne limitative nei confronti del sindaco di Cassano Gianni Papasso di cui ho stima personale». Così Marco Ambrogio, vice capogruppo del Pd a Palazzo dei Bruzi offre la sua versione interpretativa dell’intervista rilasciata a Gazzetta del Sud. Una posizione che suona come un dietrofront sulla scelta del sindaco di Cassano. Per motivare quelle “pesanti” affermazioni l’esponente del Pd bruzioi sposta l’attenzione sul metodo della scelta che, per Ambrogio, doveva «avere rispetto dei territori. Se esiste un accordo – taglia corto l’esponente – si valuterà e non sarò certamente io a determinare una linea piuttosto che un altra. Di certo in un partito che si dice democratico determinati elementi basilari non possono venire meno. Per ciò che concerne i socialisti infine, che reputo fedeli alleati oltre che persone perbene, se dovessero essere loro i destinatari della candidatura ed il PD accetterà l’accordo, saremo pronti a sostenerla».

 

Roberto De Santo

r.desanto@corrierecal.it

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