CATANZARO «Il sequestro di beni per 900mila euro al dirigente generale Regione Calabria Franco Zoccali prova che le denunce del Movimento cinque stelle erano fondate e sono efficaci». Lo dice la deputata M5S Dalila Nesci, a proposito della recentissima azione della procura di Catanzaro nell’inchiesta su presunte irregolarità per la nomina dello stesso Zoccali da parte della giunta regionale. «Sulla questione – continua Nesci – avevo presentato una corposa interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e della Giustizia, contestando le nomine di dirigenti regionali, tra cui di Zoccali, pagati illegittimamente per oltre 15 milioni di euro. Avevo inviato pure un esposto a procura e Corte dei conti e diffidato formalmente la giunta della Calabria, chiedendo la revoca degli incarichi».
«Il sequestro dei beni di Zoccali – conclude la parlamentare – è la fine della maggioranza uscente, che il Movimento cinque stelle ha controllato, denunciato e messo in ginocchio. Oggi è morto un sistema di potere. Alle prossime elezioni regionali si aprono le porte della trasparenza, del cambiamento, del riscatto».
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