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Peperoncini calabresi per Renzi

ROMA La sorpresa si è materializzata quando già buona parte degli invitati era all’interno del Palazzo delle Fontane all’Eur. Quattro cassette di peperoncini piccanti di Diamante per Matteo Renzi. …

Pubblicato il: 08/11/2014 – 9:28
Peperoncini calabresi per Renzi

ROMA La sorpresa si è materializzata quando già buona parte degli invitati era all’interno del Palazzo delle Fontane all’Eur. Quattro cassette di peperoncini piccanti di Diamante per Matteo Renzi. Portati nella Capitale da Enzo Monaco, presidente dell’Accademia nazionale del peperoncino: «Così, giusto per ravvivare un po’ la serata». Raccontano che il premier abbia particolarmente gradito il dono arrivato dalla perla del Tirreno cosentino che poi è anche la città del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. E c’è chi non ha mancato di ironizzare: «I peperoncini sono stati l’unica cosa rossa di queste serate».

E se a Milano erano in 800, a Roma ieri sera erano più di 900. Nel complesso con le due cene è stato raccolto un milione e mezzo di euro. Menu mediterraneo per i commensali che hanno sborsato 1000 euro a testa per sedersi attorno ai tavoli imbanditi: piatti tipici delle cucine romana e campana, ma non solo. Prima un aperitivo con gamberi e zucchine alla scapece, voulevant con scaglia di grana, cestini con bufala e pachino, tartine con ricciolo di bresaola e caprino, bruschetta di salmone in salsa di agrumi. Tutto accompagnato da un bicchiere di prosecco. Come primo piatto: sformatini di parmigiana di melanzane con bufala e basilico, ravioli cacio e pepe con pachino e fili di limone. Subito dopo un filetto di manzo con spinaci, mandorle e carote saltate. Per dessert, mousse ai tre cioccolati con meringhe stick e ciuffetti di panna dolce e caffè.

A rappresentare la Calabria non c’era solo Enzo Monaco. Con lui anche il presidente di Confindustria Catanzaro Daniele Rossi, quello di Confagricoltura Calabria Alberto Statti. Nutrita la pattuglia politica: in giro per i tavoli sono stati avvistati Enzo Bruno, Mario Oliverio, Ferdinando AielloStefania Covello, Ernesto Carbone, Enza Bruno Bossio, Nicodemo Oliverio e Massimo Canale.

Di fronte ad una platea infarcita di volti noti, il premier spazia dall’Europa alle riforme contenute nel programma di governo, dalla lotta all’evasione all’impegno annunciato dall’esecutivo sulla scuola. Quindi il discorso si sposta sul versante italiano: «Gli indicatori economici italiani non sono positivi: verrebbe voglia di dire che il Pil non conta niente», spiega il premier. I colonnelli calabresi ascoltano in silenzio. Per una sera le divisioni e le tensioni di questa campagna elettorale possono pure aspettare.

an. ri.

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