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Saracinesche abbassate sul turismo

La promozione turistica? Si fa, ma solo quando si può. Prendete il caso dell’ufficio turistico milanese (denominato “Spazio Calabria”) della Regione Calabria. Palazzo Alemanni sborsa oltre 8mila eu…

Pubblicato il: 12/11/2014 – 10:18
Saracinesche abbassate sul turismo

La promozione turistica? Si fa, ma solo quando si può. Prendete il caso dell’ufficio turistico milanese (denominato “Spazio Calabria”) della Regione Calabria. Palazzo Alemanni sborsa oltre 8mila euro al mese per occupare una sede in via Broletto, a due passi da piazza Cordusio e a un tiro di schioppo da piazza Duomo, e tenerla praticamente quasi sempre chiusa. Quasi, perché a parte qualche sporadica iniziativa, è impossibile trovare qualcuno negli uffici che furono presentati in pompa magna – nel giugno dello scorso anno, alla presenza di gentili e carine hostess fatte arrivare per l’occasione da Reggio Calabria e con degustazione di dolci tipici calabresi – dall’ex governatore Peppe Scopelliti.

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Non c’è che dire: quello tra la Calabria e il capoluogo meneghino è un rapporto tribolato. Basti pensare che il primo ufficio di rappresentanza a Milano è stato aperto nel 1973 dall’allora presidente della giunta regionale Antonio Guarasci e dall’assessore al Turismo Giuseppe Nicolò, al quale piacque subito l’idea lanciata dall’agenzia di marketing milanese Borg. Nel corso dei decenni ci hanno provato in tanti a riprendere in mano quell’idea ma nessuno l’ha portata a totale compimento.

E così anche l’ultimo tentativo, portato avanti dalla giunta Scopelliti, è fallito. Chi frequenta abitualmente via Broletto non ha difficoltà ad ammettere che abitualmente le saracinesche degli uffici milanesi restano abbassate. Inutile provare a chiedere lumi. Nessuno saprebbe indicare i reali motivi di tale situazione. Di certo c’è che si continua a pagare il canone di locazione dei locali. Nell’ultimo mandato di pagamento, emesso dalla Regione Calabria, si legge che per un trimestre sono state versati nelle casse della società proprietaria dello stabile oltre 24mila euro. Fatti due rapidi calcoli, salta fuori che per mantenere occupati quei locali si spendono oltre 96mila euro in un anno. Una beffa, insomma. Che assume contorni ancora più grotteschi se si pensa che il contratto di locazione scadrà il 31 dicembre 2017 e che la riduzione nella misura del 15% di quanto corrisposto nell’anno 2012 troverà applicazione a decorrere solo dal prossimo anno. Dalla mattina del 24 novembre il nuovo presidente della Regione dovrà fare i conti con (un’altra) pesante eredità lasciata dalla giunta Scopelliti.

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

 

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