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Omicidio Musy, assassinio su commissione?

Spunta l’ipotesi di un omicidio su commissione nella vicenda dell’assassinio dell’ex consigliere comunale dell’Udc, Alberto Musy, morto dopo essere stato aggredito a colpi di arma da fuoco il 21 marz…

Pubblicato il: 20/11/2014 – 15:35
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Omicidio Musy, assassinio su commissione?

Spunta l’ipotesi di un omicidio su commissione nella vicenda dell’assassinio dell’ex consigliere comunale dell’Udc, Alberto Musy, morto dopo essere stato aggredito a colpi di arma da fuoco il 21 marzo 2012. Durante l’udienza di oggi è stato sentito nuovamente Felice Filippis, amico dell’imputato Francesco Furchì, al momento non indagato, sospettato però – secondo il pm – di aver aiutato Furchì a nascondere l’arma del delitto nel suo orto a Caselle Torinese. In un’intercettazione Filippis, conversando con la moglie durante il mese di ottobre, avrebbe parlato di una pistola e anche di una seconda arma. La consorte di Filippis a un certo punto del dialogo diceva al marito che una pistola sarebbe stata riportata in Calabria e che l’assassino «se n’è liberato subito». L’ipotesi dell’accusa, ancora da verificare, sarebbe che qualcuno, forse proprio dalla Calabria, potrebbe avere commissionato l’omicidio. La sorella dell’imputato, Caterina Furchì – e anche questo nuovo dettaglio è emerso durante l’udienza odierna – avrebbe ricevuto sul suo conto in banca trentamila euro. Forse, la cifra corrisponderebbe al pagamento dell’omicidio. I difensori di Francesco Furchì hanno protestato davanti alla Corte d’assise per quella che ritengono «una violazione inammissibile del diritto di difesa». Secondo gli avvocati Maria Battaglini e Mariarosaria Ferrara, il fascicolo aperto dalla Procura contro ignoti su un eventuale complice di Furchì nell’attentato a Musy starebbe consentendo all’accusa di indagare sul loro cliente a processo aperto e per questa ragione hanno espresso il loro disappunto. «È chiaro – hanno detto le due legali – che si sta cercando di rafforzare l’ipotesi accusatoria e che, anziché su altre persone, si indaga su Furchì. Ci sono atti e attività di cui veniamo solo parzialmente a conoscenza. E questa è una violazione al diritto di difesa».
Grazie al fascicolo sull’eventuale complice di Furchì il pm Roberto Furlan ha potuto produrre ulteriori intercettazioni, tra cui quella di stamattina, in cui Felice Filippis, amico di Furchì, parla con sua moglie a proposito di un versamento di 30mila euro sul conto corrente di Caterina Furchì, sorella dell’imputato. La corte ha messo a verbale le dichiarazioni dei due avvocati.

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