Omicidio Morello, «nessun legame e niente ricettazione»
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Vincenzo Pizzari, legale di Cosimo Morello: Nella mattina del 15 dicembre 2014 i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Catanzaro, ai sen…

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Vincenzo Pizzari, legale di Cosimo Morello:
Nella mattina del 15 dicembre 2014 i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Catanzaro, ai sensi dell’articolo 41 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, poiché avevano fondato motivo di ritenere che avrebbero rinvenuto armi, munizioni o materiale che avrebbe potuto esplodere, illegalmente detenuti, hanno provveduto a effettuare, in Catanzaro alla via Cattaneo, una perquisizione domiciliare nell’abitazione di C.M. Quest’ultimo, a questo proposito, non è mai stato sottoposto ad arresto per ricettazione, o a qualunque altra misura restrittiva della libertà personale. L’introduzione nell’abitazione di M.C., è avvenuta in modo pacifico e senza alcuna irruzione dei militari, lodevoli di aver invece usato la massima civiltà ed educazione, con la presenza, la disponibilità e in collaborazione del medesimo proprietario, e non ha portato al rinvenimento di armi, munizioni o materiale esplodente. Parte del bottino inizialmente sequestrato, è stato già dissequestrato e restituito all’avente diritto, che avrà modo di difendersi nelle sedi deputate.
Stando agli atti ufficiali di conoscenza di M.C., non vi è nessun legame fra l’attività di perquisizione domiciliare, difatti avvenuta secondo l’articolo 41 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, e l’omicidio di Alessandro Morello dello scorso 6 novembre, così come non vi è nessun legame fra il predetto omicidio e il rinvenimento delle banconote sequestrate.