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Giusto ridurre lo stipendio dei consiglieri regionali

Il ministro Maria Elena Boschi ha inserito nel disegno di legge che porta il suo nome un articolo, nella specie il 29, destinato a incidere profondamente sulla spesa delle Regioni Italiane. L’articol…

Pubblicato il: 21/12/2014 – 19:39
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Il ministro Maria Elena Boschi ha inserito nel disegno di legge che porta il suo nome un articolo, nella specie il 29, destinato a incidere profondamente sulla spesa delle Regioni Italiane. L’articolo infatti attuerà anche a livello locale una profonda spending review attraverso la modifica dell’articolo 122 della Costituzione, cui saranno aggiunte le seguenti parole: «E i relativi emolumenti nel limite dell’importo di quelli attribuiti ai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione». Nella Capitale ovviamente c’è aria di terremoto. L’articolo 122 della Carta costituzionale si occupa infatti dei consiglieri regionali. E nella versione rivista dal governo ne vincola gli stipendi a quelli del sindaco della città capoluogo.
In qualità di neo eletto consigliere regionale non posso che dichiararmi felice di questa scelta. Io stesso, durante la campagna elettorale, ho più volte ribadito la necessità di riorientare la vita politica verso principi di sobrietà. Essendo già stato sindaco – la figura che oggi più che mai vive in prima linea – ed essendomi confrontato per anni con i problemi quotidiani dei cittadini, conosco i patemi del padre di famiglia che non riesce ad arrivare alla fine del mese con risorse proprie, so cosa sia la sindrome della quarta settimana. Io non ho mai perso il contatto con la gente e credo che le decurtazioni previste dal Decreto Boschi oltre a ridurre la spesa possano contribuire a normalizzare il rapporto tra la figura del politico ed i cittadini. Spero pertanto che le decurtazioni indicate nel Ddl Boschi non restino lettera morta ma trovino reale e concreta applicazione. E chissà che da qui alla definitiva approvazione – mancano ancora alcuni passaggi parlamentari – qualcuno non pensi di introdurre qualche piccola modifica all’articolo in questione. Ciò perché la modifica costituzionale dell’articolo 122 può rappresentare l’inizio di una nuova pagina della storia d’Italia e restituire ampia dignità ad una politica che avverte in modo sempre più evidente una profonda crisi di credibilità. La portata politica di questo provvedimento rappresenta un chiaro segno di diversità storica tra coloro che hanno sempre aspirato ad uno status che li distinguesse dal popolo con chi invece pone al centro della propria missione unicamente il fare per la collettività. Questa seconda categoria è animata da valori morali ed etici che spesso, e lo apprendiamo anche dalle cronache delle ultime settimane, vengono infangati da personaggi che ci pongono ancora più lontano dai problemi reali dei calabresi e di tutti gli italiani.

 

*consigliere regionale gruppo “Democratici progressisti”

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