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Usb: solidarietà agli occupanti delle “Canossiane”

«A Cosenza è partita una dura campagna repressiva contro chi rivendica il diritto alla casa e all’abitare, un attacco contro chi è in impegnato nel quotidiano a difendere gli spazi democratici, spazi…

Pubblicato il: 21/01/2015 – 14:02
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Usb: solidarietà agli occupanti delle “Canossiane”

«A Cosenza è partita una dura campagna repressiva contro chi rivendica il diritto alla casa e all’abitare, un attacco contro chi è in impegnato nel quotidiano a difendere gli spazi democratici, spazi utilizzati per fare iniziative che si fondano sulla solidarietà, sulla contro-informazione e sull’anti-autoritarismo». È quanto si legge in una nota dell’Usb Calabria.
«L’azione repressiva odierna – sostiene il sindacato di base – è la logica conseguenza delle politiche liberiste del governo Renzi volte a tutelare gli interessi di chi vorrebbe utilizzare quegli spazi per una ulteriore speculazione edilizia, in una città già devastata da questo fenomeno, e che il governo persegue attraverso la guerra che ha dichiarato a chi non ha stipendio e a chi non ha casa. L’Usb è a fianco di chi ha subito le violenze e di chi sta provando a fornire risposte solidali tese ad impedire gli sgomberi di uno spazio fondamentale per l’esercizio della democrazia».
«Questa operazione repressiva – si legge ancora nella nota – viene messa in atto a pochi mesi dall’insediamento della nuova giunta regionale che, in materia abitativa, ancora oggi non ha speso una parola. Forse la “nuova” politica vuole dare una diversa immagine e usare Cosenza come vetrinetta rivisitata di un look nuovo, dove vengono ritenute scomode, quindi, le persone che lottano e che, occupando stabili vuoti, provano a dare una soluzione all’emergenza abitativa. La risposta a questa esigenza sociale, è, dunque, quella di arrestare, reprimere e sgomberare, facendo sì che la Calabria diventi accessibile sempre di più solo ai ricchi e ai padroni e che rimanga, invece, sempre più chiusa ai poveri, agli immigrati o semplicemente a chi non ha casa. Usb non ci sta, per questo esprimiamo la piena solidarietà alle compagne, ai compagni e a tutte quelle persone che decidono, non avendo alternativa, di ottenere una casa uscendo dagli schemi legali imposti dallo Stato».

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