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L'agonia della sanità calabrese

Non siamo, come Sindacato autonomo (Fials) particolarmente innamorati delle continue passerelle mediatiche a cui ci hanno abituati i politici, i lavoratori e anche i sindacati sul tema della sanità…

Pubblicato il: 24/02/2015 – 14:04

Non siamo, come Sindacato autonomo (Fials) particolarmente innamorati delle continue passerelle mediatiche a cui ci hanno abituati i politici, i lavoratori e anche i sindacati sul tema della sanità. All’esercizio parolaio preferiamo la pratica quotidiana in difesa del diritto salutare dei cittadini e nella salvaguardia degli operatori sanitari.
Premesso che secondo noi Renzi ha perso un’occasione storica con la riforma costituzionale per togliere la sanità dalle grinfie della politica regionale con i suoi vassalli, valvassori e valvassini e riportarla nell’alveo esclusivo dello Stato, bisognerebbe prevedere la gestione affidata a 21 Agenzie regionali, manager nominati da elenchi nazionali, primari i cui concorsi devono tornare nazionali con apposita idoneità come era ante riforma Bindi (decreto legislativo 229/89).
Si eliminerebbero in un colpo solo clientele, malaffare, corruzione politica e amministrativa. Si avrebbero i migliori per competenza e non appartenenza politica. Ma se questo per noi della Fials è il futuro da percorrere, è necessario analizzare il presente e lo stato dell’arte della sanità.

È impressionante il numero di comunicati stampa ognuno dei quali propone una ricetta per sconfiggere la distruzione della sanità pubblica che, come un cancro in metastasi, sta invadendo per distruggere l’articolo 32 della Costituzione, cioè il diritto alla salute.
Infatti molti politici si addossano il merito di aver risanato il deficit corrente che nel 2010, anno d’inizio del piano di rientro, ammontava a 250 milioni di euro. La verità è che l’azzeramento di tale deficit (alla fine del 2015 ) non è dipeso dalla chiusura dei 19 ospedali calabresi, o dalla perdita di 2.000 posti letto pubblici, ma più semplicemente dai 4.000 pensionamenti che in 5 anni hanno interessato gli operatori sanitari pubblici senza nessuna sostituzione. Basta fare una semplice moltiplicazione 4.000 per 60.000 euro procapite e si ha la cifra di 240 milioni di euro. Quasi esattamente il deficit.
Quindi, dal punto di vista economico, il risanamento lo hanno fatto i dipendenti e non le politiche di riorganizzazione e tagli che, al contrario, oltre a non portare nessun beneficio economico, hanno prodotto gravissimi danni, alcuni irreversibili, al sistema sanitario regionale.
Basti pensare alla chiusura dei punti nascita, alle case della salute mai entrate in funzione, ai 4 ospedali nuovi il cui iter è partito nel 2007 e che a distanza di 8 anni non vede nessun cantiere aperto.
La promessa di nuove assunzioni. Il ministro Lorenzin guarda caso 10 giorni prima delle elezioni regionali di novembre annunciò 400 assunzioni su Twitter. Oggi il generale Pezzi parla di 500 nuovi medici. E gli infermieri? E gli operatori socio sanitari? I tecnici di Radiologia e di laboratorio? E i 1.200 precari non medici da stabilizzare?

Noi non abbiamo una ricetta completa per risolvere il problema, quella di trovarla sarebbe compito dei politici regionali e dei burocrati pagati da tutti noi 10–12mila euro al mese.
Sono mesi che le organizzazioni sindacali della sanità non vengono convocate al dipartimento regionale della Salute. E siamo fermi da 4 mesi in tutto e per tutto perché non si sa chi debba fare il commissario.
E mentre aspettiamo che la politica decida, la gente muore, le barelle invadono i reparti, le Pet-Tac comprate non funzionano per mancanza di personale, le Cardiochiurgie restano monumento allo spreco, gli operatori negli ospedali e sul territorio sono demotivati e sottoposti a turni di lavoro massacranti.
La proposta della Fials è quella che Oliverio indica subito gli Stati generali della sanità calabrese dove tutti gli attori (Regione, sindacati e associazioni) possano discutere del problema e trovare soluzioni condivise, da tradurre in atti operativi.
Il resto è solo noia e chiacchiere che non interessano a nessuno.

 

*Segretario provinciale Fials

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