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L'Upi a Bindi: vogliamo collaborare

CATANZARO Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, presidente dell’Upi Calabria, ha scritto una lettera alla presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, in merito…

Pubblicato il: 25/02/2015 – 17:29
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L'Upi a Bindi: vogliamo collaborare

CATANZARO Il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, presidente dell’Upi Calabria, ha scritto una lettera alla presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, in merito all’audizione nei giorni scorsi nella prefettura di Catanzaro e rivolta alla situazione della ‘ndrangheta nel distretto della Dda di Catanzaro. «Caro presidente, devo innanzitutto manifestarle, a nome mio e dei cittadini che rappresento, l’apprezzamento più pieno – afferma Bruno – per il suo impegno e per l’importante lavoro svolto dalla commissione Antimafia anche in occasione della recente visita nella città di Catanzaro. Siamo tutti consapevoli di quali e quante siano le difficoltà da superare, dovute tanto al radicamento del fenomeno mafioso, che alla sua capacità di infiltrarsi nei gangli della società civile e, purtroppo, a volte anche in quelli della politica. D’altro canto, come mai prima d’ora, è condivisa da ciascuno di noi la convinzione che sia impossibile immaginare un futuro migliore e un riscatto economico e sociale per la nostra terra senza il ripristino delle regole e il rispetto della legalità».

«È per questa ragione – afferma ancora il presidente dell’Upi Calabria – che ritengo mio dovere, in qualità di presidente dell’Upi Calabria, della Provincia di Catanzaro e di cittadino calabrese, offrire alla commissione ogni tipo di collaborazione che consenta di fare fronte comune tra le istituzioni e contribuire a ogni accertamento perché, senza reticenze e senza strumentalizzazioni di alcun tipo, siano verificate eventuali responsabilità sul nostro territorio. Sarà invece l’imparzialità e l’autorevolezza della Commissione, ne sono certo, a impedire ogni tipo di speculazione politica e a fare sì che i calabresi tutti abbiano contezza della realtà effettiva in cui versano i loro comuni e i territori delle cinque province. Conti pure su di me».

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