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Ospedale di Gioia, il M5S chiede l'intervento del Quirinale

REGGIO CALABRIA I parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela sono nuovamente intervenuti sull’ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro e sugli altri tre previsti i…

Pubblicato il: 02/03/2015 – 14:26
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Ospedale di Gioia, il M5S chiede l'intervento del Quirinale

REGGIO CALABRIA I parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni e Paolo Parentela sono nuovamente intervenuti sull’ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro e sugli altri tre previsti in Calabria. Questa mattina hanno inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli di decidere «al più presto» su un ricorso riguardante l’iter dell’ospedale. «Dalla pronta definizione del ricorso in argomento – hanno scritto i parlamentari M5s al Capo dello Stato – dipenderà parte del futuro della sanità calabrese, che deve diventare pubblicamente credibile. I parlamentari hanno aggiunto: La scelta di dotare la Calabria di quattro nuovi ospedali fu concepita dalla politica, sul presupposto che fosse inutile e più dispendioso potenziare quelli esistenti, pur se la riqualificazione della sanità in Calabria richiede anzitutto un intervento delle istituzioni per garantire il rispetto delle regole, sovente calpestate in favore di gruppi politici e mafiosi di potere».
I parlamentari pentastellati hanno poi evidenziato che «si spenderanno circa 400 milioni per i nuovi ospedali, per cui occorre stare in guardia contro interessi ‘ndranghetistici e criminali». Al capo dello Stato i Cinquestelle hanno quindi ricordato d’aver già interessato della questione anche il governatore Mario Oliverio, chiedendogli un tavolo con l’intera rappresentanza parlamentare calabrese e trasmettendogli precisi rilievi riguardo al nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro. «Lamentiamo – hanno sottolineato al presidente della Repubblica i parlamentari – una generale e preoccupante indifferenza della politica sulle questioni legalitarie poste. Nel contesto registriamo, poi, l’inconsueta proposta della Prefettura di Vibo Valentia di impiegare per la costruzione del nuovo ospedale vibonese il personale della Gam, azienda fallita che produceva componentistica per raffreddare il petrolio. In Calabria – hanno concluso nella lettera gli interessati – servono risposte immediate, soprattutto per la sanità pubblica, che non può subire lungaggini o, peggio, il condizionamento per fini elettoralistici o speculativi della politica o della criminalità organizzata, non di rado coincidenti».

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