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Sanità, la beffa dei Lea

LAMEZIA TERME È un monumento alla mistificazione la nuova graduatoria sui “Lea” (livelli essenziali di assistenza) che relega la Calabria in coda alla classifica nazionale (terzultima) con 135 punt…

Pubblicato il: 05/03/2015 – 10:36
Sanità, la beffa dei Lea

LAMEZIA TERME È un monumento alla mistificazione la nuova graduatoria sui “Lea” (livelli essenziali di assistenza) che relega la Calabria in coda alla classifica nazionale (terzultima) con 135 punti (il massimo è 225 la media nazionale sta attorno a 200 punti). Fin qui l’arida legge dei numeri ma quel che non viene detto è che a questo risultato la Calabria ci arriva dopo tre anni di commissariamento e che prima del commissariamento i livelli di assistenza erano ben più alti.

Lontani da una rassicurante media, certo, ma assolutamente migliori di quelli presentati dall’Agenas dopo quasi cinque anni di cure da cavallo imposte dai commissari e dai consulenti ministeriali. Altro “dettaglio”, la classifica e le valutazioni che la generano, sono frutto degli accertamenti condotti sul territorio proprio dall’ Agenzia nazionale per le Regioni (Agenas) e siccome è proprio l’Agenas, insieme alla multinazionale Kpmg, ad avere magna pars nell’orientamento del lavoro che i commissari spediti da Roma stanno svolgendo, verrebbe da dire che la sua analisi relativa alla Calabria andrebbe letta come una sorta di autocritica o, addirittura, di autodenuncia.

Ma c’è di più: tra i parametri di valutazione, l’Agenas ne inserisce alcuni che fanno diretto riferimento ai tagli imposti dalla gestione commissariale che, di fatto, hanno portato quasi alla chiusura dei reparti di pediatria, alla chiusura di ben tre centri di neonatologia al ridimensionamento e alla chiusura di molti reparti di assistenza geriatrica ed alla paralisi della diagnostica avanzata (Pec, Tac, Risonanza magnetica). Ed ecco confezionato il pacchetto: da una parte di impedisce, con tali ingiustificati e ingiustificabili, provvedimenti un normale funzionamento delle strutture sanitarie che incidono sui Livelli essenziali di assistenza, dall’altro se ne rileva il mancato rispetto e quindi…  

E quindi si prepara il percorso che dovrà portare l’8 aprile, alla ripresa dei lavori dell’ex tavolo Massicci (non si chiama più così perché i titolare che lo presiedeva nelle more è andato in pensione, evidentemente qualcuno, affezionatissimo al pensionato Luciano Pezzi, dice sciocchezze quando sostiene che si può restare in carica andando in deroga alla norma voluta fortemente dal governo Renzi), a registrare che in Calabria l’emergenza sanitaria persiste ed anzi si è accentuata. Premessa indispensabile per arrivare, nell’ottobre prossimo, ad una proroga per almeno altri tre anni del commissariamento. 

pa. po.

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