"Sparkling", due assoluzioni in Appello

CATANZARO Non regge neppure in Appello l’impianto accusatorio del processo “Sparkling”: Maurizio Ciurlia, difeso dall’avvocato Vincenzo Adamo, e Luigia Bombini, difesa dall’avvocato Gianluca Serravalle, sono stati assolti dal reato di partecipazione in associazione per delinquere dalla Corte di appello di Catanzaro. I due professionisti erano stati condannati in primo grado dal gup del tribunale di Cosenza alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione. 
La Corte di appello, accogliendo le impugnazioni delle difese, ha ribaltato il verdetto assolvendo entrambi con formula piena. 
La vicenda giudiziaria era inserita nel processo “Sparling”, che portò all’applicazione di numerose misure cautelari nei confronti dei titolari e dei professionisti che lavoravano nello studio del commercialista Ferdinando Marini. Quest’ultimo, unitamente agli altri imputati del procedimento, era stato giudicato nel marzo dello scorso anno dal tribunale di Cosenza, il quale aveva concluso il dibattimento comminando solo tre condanne e una raffica di assoluzioni.
L’accusa più grave, quella di associazione a delinquere, che era stata ipotizzata a carico del commercialista e dei suoi collaboratori era stata esclusa dal tribunale di Cosenza perché il fatto non sussiste.
«Al dottor Ciurlia e alla dottoressa Bombino – afferma, in una nota, l’avvocato Vincenzo Adamo – ora spetterà chiedere i danni patiti per l’ingiusta detenzione subita al principio di questa lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2005».