Lo Giudice, assolti Militello e Periti
REGGIO CALABRIA Assolti con formula piena per non aver commesso il fatto: è con una sentenza che lascia poco spazio a interpretazioni che si chiude il processo che vedeva imputati l’ex dirigente dell…

REGGIO CALABRIA Assolti con formula piena per non aver commesso il fatto: è con una sentenza che lascia poco spazio a interpretazioni che si chiude il processo che vedeva imputati l’ex dirigente della divisione polizia amministrativa e sociale della questura di Reggio Calabria, oggi al reparto mobile, Castrenze Militello e l’ispettore Matteo Periti, accusati di aver omesso di denunciare alla Procura della Repubblica un reato amministrativo-penale, commesso da Luciano Lo Giudice, oggi considerato l’anima economica e commerciale del clan Lo Giudice, ma all’epoca incensurato. Tanto per Militello, difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Francesco Albanese, come per Periti, assistito dal legale Renato Russo, il pm Antonella Crisafulli aveva chiesto il massimo della pena: un anno di reclusione e interdizione temporanea dai pubblici uffici, ma il castello accusatorio non ha superato lo scoglio del giudice di primo grado.
Oggi in carcere perché condannato per usura e associazione mafiosa, ai tempi dei fatti contestati Lo Giudice era un imprenditore dal cognome e dalle parentele pesanti, la vita chiacchierata, ma la fedina penale pulita. A metterlo nei guai, quello che i pm considerano il centro propulsore del suo impero commerciale e criminale, il bar Peccati di gola. Nell’ottobre 2007, durante un controllo di routine, gli agenti registrano infatti una serie di irregolarità – dai dipendenti senza il necessario copricapo, all’assenza della tabella d’avvertenza dei giochi proibiti per le slot machine – che a Lo Giudice sarebbero costate una segnalazione e una multa da quattromila euro, ma quelle irregolarità avrebbero dovuto essere segnalate alla Procura. Carte che però – stando all’impianto accusatorio – al Cedir non sarebbero mai arrivate, nonostante l’ispettore Natale Nicosia, abbia sempre affermato di aver redatto un’apposita informativa.
Alessia Candito
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