Alle battute finali il processo "Perseo"

CATANZARO Si avvia alle battute finali il processo “Perseo” per i 46 imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Il procedimento riguarda esponenti del clan Giampà di Lamezia Terme. Questa mattina, nel tribunale di Catanzaro, si sono concluse le ultime arringhe della difesa. I legali hanno ribadito la totale estraneità ai fatti dei loro assistiti, chiedendo l’assoluzione. Mentre il pm della Dda, Elio Romano, ha sollevato anche alcune eccezioni sulle quali il gup si è riservato di decidere nella prossima udienza, quando il procedimento dovrebbe concludersi. Infatti, il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Perri, ha confermato la data del 27 aprile, giorno in cui – dopo aver sciolto le riserve sulle eccezioni della Procura e aver dato spazio alle parti per eventuali repliche – emetterà la sentenza.
Il pm ha chiesto quattro ergastoli, una condanna a 30 anni e 41 pene che vanno dai 4 ai 20 anni di carcere. Ha inoltre chiesto la rideterminazione della pena per i due pentiti, i fratelli Pasquale e Giuseppe Catroppa: rispettivamente a 8 anni di carcere e a 6 anni, proprio in virtù del loro status di collaboratori di giustizia. Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero ha ricostruito le fasi delle indagini che portarono all’arresto di 65 persone ritenute esponenti della cosca Giampà di Lamezia Terme. E ha ricostruito anche le fasi relative ad alcuni omicidi commessi nell’ambito di uno scontro tra le cosche della ‘ndrangheta lametina.

Mirella Molinaro
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