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Se Bindi e l'Antimafia dimenticano Oliverio

ROMA Ci sono assenze che in politica hanno un significato particolare. E quella di Mario Oliverio al convegno promosso ieri a Roma dalla commissione parlamentare Antimafia, rientra sicuramente fra …

Pubblicato il: 25/03/2015 – 21:27
Se Bindi e l'Antimafia dimenticano Oliverio

ROMA Ci sono assenze che in politica hanno un significato particolare. E quella di Mario Oliverio al convegno promosso ieri a Roma dalla commissione parlamentare Antimafia, rientra sicuramente fra queste. Cosa è successo? È successo che Rosi Bindi ha avuto la buona idea di organizzare una giornata di dibattito e riflessioni sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali. A Montecitorio, in uno dei saloni della Camera, hanno fatto capolino le più alte cariche dello Stato. Mattarella, Grasso e Boldrini, solo per restare alle prime tre. E poi ancora importanti rappresentanti delle forze armate oltre che uomini e donne delle istituzioni. Tra loro anche i governatori di Campania e Sicilia, rispettivamente Stefano Caldoro e Rosario Crocetta. A dare la voce alla Calabria ci ha pensato un sindaco, Giuseppe Falcomatà. Il primo cittadino di Reggio ha sostanzialmente ammesso che in riva allo Stretto si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Citazioni ungarettiane a parte, Falcomatà ha invocato «il sostegno dello Stato» perché Reggio «è come un malato in convalescenza», reduce da due anni di un commissariamento lacrime e sangue.

Ma non è questo il tema centrale che qui vuole essere affrontato. Il nocciolo della questione è differente: cosa ha spinto Bindi a tenere fuori Oliverio da un appuntamento così rilevante? Non merita, il governatore calabrese, la cui storia politica parla da sé (in diversi lustri di attività politica non è stato destinatario nemmeno di un avviso di garanzia), la stessa considerazione che è stata riservata al suo collega campano e a quello siciliano? Sono interrogativi pesanti, che il presidente della commissione Antimafia farebbe bene a sciogliere. Così, per evitare di prestare il fianco alle polemiche. Come quella intentata da Enza Bruno Bossio. La deputata del Pd ha affidato a un tweet la sua delusione per quanto avvenuto: «Se questa è la sinistra Pd: Bindi fa un convegno su antimafia con Caldoro e senza Oliverio. Ogni altro commento è superfluo». E tanti saluti al politically correct.

Il non detto di questa vicenda, in realtà, è un altro. Riguarda (ci risiamo) la nomina ad assessore di Nino De Gaetano. Perché è inutile girarci intorno: è quello il peccato originale che tanto Palazzo Chigi quanto lo stato maggiore del Pd non perdona a Oliverio. L’aver inserito in giunta l’ex esponente di Rifondazione comunista, i cui santini elettorali sono stati ritrovati nel covo di un potente boss della ’ndrangheta reggina, ha determinato una frattura nei rapporti con Roma oltre che l’(auto)rinuncia dell’ex ministro Maria Carmela Lanzetta. Dal canto suo il governatore continua a sostenere la bontà delle scelte compiute finora, non si stanca di ricordare che De Gaetano non è stato mai nemmeno formalmente indagato per questa vicenda. Tutto vero, per carità.

Resta sul tappeto un problema di natura politica che i diretti interessati farebbero bene a non dimenticare. Non si può pensare di amministrare la Calabria senza una concertazione tra i diversi livelli di governo. Oliverio, dopo aver subìto lo smacco della nomina di Massimo Scura a commissario alla sanità, farebbe bene a comprendere che il braccio di ferro ingaggiato con Roma può solo riservargli brutte sorprese. Certo, in questo non lo aiuta un Pd calabrese che tutto sta facendo tranne che assolvere al compito che gli spetta. A poco servono le sortite estemporanee di qualche deputato. Una di queste, promossa da Stefania Covello, è in agenda proprio per oggi. A Cosenza, in un cinema cittadino, si parlerà di corretto utilizzo dei fondi comunitari. È prevista la presenza del sottosegretario a Palazzo Chigi, Graziano Delrio. Prima di lui toccherà al segretario dei dem calabresi Ernesto Magorno, al presidente del consiglio regionale Tonino Scalzo e a quello dello Svimez Adriano Giannola. Sapete qual è il nome che manca nell’elenco dei relatori? Ancora una volta quello di Mario Oliverio. 

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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