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Caridi e Nicolò bacchettano il sottosegretario

REGGIO CALABRIA Non hanno digerito l’esclusione di Mario Oliverio da parte del sottosegretario Graziano Delrio (che per la visita al Porto di Gioia Tauro non ha pensato di coinvolgere o di interpella…

Pubblicato il: 26/03/2015 – 18:12
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REGGIO CALABRIA Non hanno digerito l’esclusione di Mario Oliverio da parte del sottosegretario Graziano Delrio (che per la visita al Porto di Gioia Tauro non ha pensato di coinvolgere o di interpellare il governatore della Calabria) il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Alessandro Nicolò e il senatore del gruppo Grandi autonomie e libertà Antonio Caridi.
«È a dir poco sconcertante, sul piano politico-istituzionale – afferma il primo – che la visita del sottosegretario di Stato Delrio, uno degli uomini più vicini al premier Renzi, escluda nella sua visita odierna in Calabria di coinvolgere il presidente della Regione, uomo del suo stesso partito». Nicolò stigmatizza quindi «tutti i significati del mancato invito a Mario Oliverio, che depauperano il senso di responsabilità istituzionale e di coscienza del mandato politico verso i cittadini. È inequivocabile: gli scontri intestini che si consumano all’interno del Partito democratico stanno monopolizzando il dibattito politico, trascinando in polemiche roventi i bisogni delle nostre comunità e delle istanze di crescita dei territori. Dal suo esordio fino ad oggi – prosegue Nicolò – questa decima legislatura è stata caratterizzata esclusivamente da mere logiche partitocratiche e contrassegnata da continui strappi istituzionali che hanno prodotto solo macchinosità e il blocco reale delle attività amministrative. I problemi dei calabresi, invece, sono rimasti sempre al margine di tutto. E la visita di un personaggio di primo piano della compagine governativa, come Delrio, è il segnale tangibile di quanto la Calabria conti nell’agenda politica di Renzi e del Partito democratico. La sua presenza oggi a Gioia Tauro deve tradursi in impegni concreti poiché da quel porto si diramano enormi potenzialità di sviluppo, e non solo per la Calabria e l’Italia, ma per tutta l’Europa. Passano da lì, infatti, enormi volumi di merci in arrivo dal Medio e dall’East Oriente, grazie al mutare della direzione dei venti della crisi. Una grande opportunità per trasformare anche la “specializzazione” di quel grande porto, da infrastruttura del transhipment a – conclude – vera prima porta dell’Occidente per la diramazione delle merci verso il nord Europa e le Americhe».
Dello stesso tenore quanto affermato da Caridi: «Il governo – afferma – si accorge che esiste anche la Calabria ma snobba il presidente Oliverio nonostante appartenga allo stesso partito. È arrivato il momento di fare cose concrete, di liti e passerelle ne abbiamo viste troppe. Le lotte interne di governo e Regione – specifica ancora Caridi – sono affari del Pd, non possono incidere sul futuro dei calabresi e sul lavoro che è opportuno svolgere per il bene della Calabria. Vorrei ricordare al sottosegretario Delrio, oggi in visita al porto di Gioia Tauro, che sono mesi che cerchiamo di accelerare sull’istituzione della Zes, lo chiedono i sindaci, gli amministratori e i cittadini che continuano ad andare avanti nonostante il silenzio del presidente Renzi. Spero che questa visita di Delrio – conclude Caridi – non sia l’ennesima passerella del governo, e si cominci a comprendere che non si può più aspettare, lo sviluppo del porto di Gioia Tauro, così come altre realtà calabresi, sono di fondamentale importanza per dare un futuro ai nostri territori». 

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